Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA: CASO POLITICO

Sfratto Aler, Virgilio: «Difendo i diritti senza alcuna sudditanza»

Il sindaco replica alle minoranze: «Loro subito in difesa di Regione e governo altro che prima i cremonesi...». E Poli: «Solito schema: attaccano gratuitamente»

Mauro Cabrini

Email:

mcabrini@laprovinciacr.it

09 Dicembre 2025 - 10:22

Ballottaggio, il voto in tutte le sezioni: primo e secondo turno a confronto

L'alloggio Aler. Nei riquadri: il sindaco Andrea Virgilio e Roberto Poli

CREMONA - È prima di tutto sociale, il fronte aperto: va trovata una casa, a chi sta sotto un cavalcavia. Ma sta diventando sempre più politico il caso dello sfratto dei due fratelli — uno disabile e costretto in sedia a rotelle da una malattia degenerativa — da un appartamento della palazzina Aler di via Fatebenefratelli.

Già simbolo di una frattura che inizia a bruciare anche a Cremona, e che richiama all’esigenza di politiche abitative adeguate alla crisi che morde anche qui, la vicenda adesso innesca lo scontro tra enti — Comune e Azienda regionale, nello specifico — e tra amministrazione e minoranze.
Prende ancora posizione, il sindaco Andrea Virgilio.

Riflette sulla necessità di una risposta, prima di tutto: «In situazioni come questa, in cui lo sfratto di fatto preclude per legge l’utilizzo anche dei Servizi Abitativi Transitori, i Servizi Sociali attivano da subito soluzioni di emergenza: il coinvolgimento di realtà come Caritas o, se necessario, l’utilizzo di una camera d’albergo. L’obiettivo è semplice e fondamentale: fare in modo che nessuno resti senza un tetto. È altrettanto importante ricordare che questi percorsi richiedono la collaborazione attiva delle persone direttamente interessate, perché l’aiuto funziona se c’è la volontà di farsi aiutare e perché ogni soluzione deve essere costruita insieme e nel rispetto della loro dignità».

Poi la replica politica all’attacco di Alessandro Portesani, Andrea Carassai e Jane Alquati, consiglieri di minoranza di Novità a Cremona, Forza Italia e Lega che avevano sferzato la giunta sugli alloggi inutilizzabili. «Una parte della minoranza si è immediatamente mobilitata per difendere l’operato di Aler: sono gli stessi che in passato hanno affidato all’Azienda le case comunali di Cremona con una convezione costosa e poco efficace e che oggi invitano l’amministrazione a ‘stare in silenzio’ e a non creare problemi a Regione e Governo, forse nella speranza di ottenere qualche favore per il territorio — ribatte il primo cittadino —. È la posizione espressa pubblicamente da un consigliere di Forza Italia: questa, evidentemente, è la loro idea di governo locale».

«Altro che ’prima i cremonesi’ e ’centralità dei territori’: prima vengono gli equilibri con chi governa in Regione, poi le esigenze concrete delle persone. Io credo esattamente il contrario — marca la differenza, il sindaco —. Chi governa una città deve saper collaborare con tutti i livelli istituzionali, riconoscere ciò che funziona, ma anche sollevare con forza le criticità quando le decisioni di Regione o Governo penalizzano Cremona. Il mio impegno, e quello di questa amministrazione, resta questo: difendere i diritti e la dignità dei cremonesi, senza silenzi compiacenti e senza sudditanza verso alcuno».


Alle opposizioni si rivolge anche Roberto Poli, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale: «Siamo ormai abituati a sentire alcuni consiglieri di centrodestra difendere l’indifendibile quando si parla della Regione o del Governo attaccando gratuitamente l’amministrazione comunale. È uno schema che si ripete spesso...». Ecco quando, secondo Poli: «Quando si parla di sicurezza e l’attenzione viene subito distolta dagli organi competenti, vale a dire le forze dell’ordine che fanno capo al Ministero».


Poi quando si affrontano i nodi del trasporto: «Anche qui l’attenzione viene subito distolta dalla disastrosa gestione regionale di Trenord, in particolare della tratta ferroviaria Cremona-Milano».
Oggi, «è il turno delle politiche sociali: di fronte all’evidenza di un atto dell’azienda regionale Aler che in modo asettico procede allo sfratto in una chiara situazione di fragilità sociale, anziché discutere del merito si sposta il tema su altre questioni, mettendo nel mirino senza ragioni l’amministrazione comunale. Addirittura con invito a non disturbare i manovratori al timone del governo regionale e nazionale».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400