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CREMONA

Sfratti dell'Aler, il centrodestra: «Il Comune ha 399 alloggi vuoti»

Risposta al sindaco da Portesani, Carassai e Alquati: L’emergenza abitativa non si affronta scegliendo un bersaglio politico ogni settimana, ma guardando con onestà alle responsabilità di ciascuno»

La Provincia Redazione

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07 Dicembre 2025 - 16:48

Olimpiadi, pressing della minoranza: «Occasione per la città»

Alessandro Portesani, Andrea Carassai e Jane Alquati

CREMONA - È durissima la replica delle opposizioni alle dichiarazioni del sindaco di Cremona, Andrea Virgilio in merito alla «doppia morale del centro destra inerente gli sfratti Aler». «Le recenti dichiarazioni del sindaco Virgilio sugli sfratti Aler impongono una riflessione seria», spiegano in una nota Alessandro Portesani (Novità a Cremona), Andrea Carassai (Fi) e Jane Alquati (Lega).

«L’emergenza abitativa - prosegue la nota degli esponenti del centrodestra - non si affronta scegliendo un bersaglio politico ogni settimana, ma guardando con onestà alle responsabilità di ciascuno. E oggi il dato più rilevante è uno: il Comune di Cremona ha 399 alloggi non assegnati, di cui 325 inagibili. Un patrimonio enorme lasciato inutilizzato mentre tante famiglie, in città, cercano una casa».

«È troppo facile puntare il dito contro Aler o contro la Regione - aggiungono Portesani, Carassai e Alquati - dimenticando che la condizione delle case popolari comunali — di diretta competenza del sindaco — è critica da anni e continua a peggiorare. Prima di alimentare polemiche, ci aspettiamo che l’amministrazione spieghi perché centinaia di appartamenti restano chiusi e perché gli interventi di riqualificazione procedono così lentamente».

Poi la nota prosegue in questi termini: «Colpisce inoltre che, quando Aler assegnava alloggi alle donne vittime di violenza — scelta riconosciuta da tutti come un segnale importante — non siano state sollevate le stesse contestazioni che emergono oggi. Evidentemente, le valutazioni cambiano a seconda della convenienza politica e del momento. Sparare continuamente a zero contro il Governo e contro la Regione non fa bene alla nostra città. Cremona ha bisogno di collaborazione istituzionale, non di conflitti quotidiani. Il sindaco dovrebbe lavorare per costruire rapporti solidi con tutti i livelli di governo, perché i problemi della città non si risolvono isolandosi o cercando sempre un avversario da colpire».

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