L'ANALISI
05 Dicembre 2025 - 18:46
CINGIA DE' BOTTI - Grande partecipazione per il convegno scientifico promosso da Fondazione Germani sul tema 'La promozione della salute nella disabilità intellettiva e relazionale', tenutosi a Cremona in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Un momento che ha posto l'accento sulla vita delle persone con disabilità intellettiva e relazionale attraverso strategie di prevenzione e cura con l'obiettivo primario di affrontare, mediante un approccio multidisciplinare, le sfide legate alla salute e al miglioramento significativo della loro qualità di vita.
A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione Enrico Marsella. «Per l'edizione 2025 della Giornata Europea delle Persone con Disabilità il tema scelto dalle Nazioni Unite è 'Promuovere società inclusive per le persone con disabilità per favorire il progresso sociale'. Fondazione Germani ha voluto contribuire alla promozione della salute delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e lo ha fatto con questo evento dove si sono confrontati esperti autorevoli nella materia». Prima dell'apertura dei lavori don Maurizio Compiani, assistente pastorale di Unicatt Cremona, e don Maurizio Lucini hanno portato i saluti della Diocesi e del Vescovo.
Il convegno, moderato da Franco Spinogatti, consulente di Fondazione Germani, ha coperto un ampio spettro di interventi mirati a un approccio integrato alla salute. Tra i principali argomenti trattati:
Il convegno si è concluso con l'intervento della neurochirurga Emanuela Catenacci, responsabile medico della Rsd di Fondazione Germani, che ha condiviso le buone pratiche nelle strutture residenziali e l'esperienza in Fondazione. «Le persone con disabilità intellettiva e relazionale presentano un rischio più elevato e precoce di sviluppare patologie croniche e acute. Questo è dovuto alla malattia di base e alle complicanze delle terapie. Servono dunque percorsi e indicazioni specifici. L'equipe della Rsd di Fondazione Germani ha approfondito il tema parlando di profilazione di rischio e percorsi mirati a una promozione della salute efficace, nonché del superamento di alcuni ostacoli culturali ancora da abbattere».
Il grande successo dell'incontro conferma l'importanza di investire nella conoscenza e nella collaborazione. La giornata è stata ricca di scambi, riflessioni e sguardi diversi. «Il convegno ha rappresentato un momento di approfondimento scientifico dedicato alla promozione della salute nelle persone con disabilità — ha aggiunto Isabella Salimbeni, direttore sanitario della Fondazione — con l'intento di sostenere politiche e pratiche assistenziali orientate all'inclusione, alla prevenzione e alla tutela della fragilità. Ne è derivato un interessante confronto multidisciplinare da cui trarre spunti e riflessioni per modelli operativi capaci di garantire appropriatezza, qualità degli interventi e continuità assistenziale tra ospedale e territorio».
Infine, in chiusura, il direttore generale Ivan Scaratti ha sottolineato la forte responsabilità etica di cura e assistenza della Fondazione nella propria missione quotidiana: «La missione è garantire la massima qualità di vita possibile attraverso il lavoro dell'equipe per migliorare le azioni di prevenzione, cura e assistenza; proporre interventi psico-sociali ed educativi finalizzati a creare percorsi di inclusione sociale e protagonismo; valorizzare la diversità, capacità e abilità delle persone; e l'impegno a rompere i pregiudizi sociali, definita una battaglia di civiltà».
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