L'ANALISI
05 Dicembre 2025 - 05:05
CREMONA - Il telefonino è pieno di fotografie di suo figlio. Gli scatti in sella al cavallo, con i guantoni da portiere sul campo da calcio, a bordo dello stadio Zini con la sciarpa grigiorossa, in vacanza sul lago di Garda, davanti alle portate di pesce fresco di giornata o alla pizza. Ed è pieno di video. Uno su tutti: «Suo figlio è migliorato. Noi dobbiamo fare i complimenti a lei. Lei è davvero un papà bravo». Era l’udienza online con i maestri di quinta elementare, ad aprile del 2022.
Gianluca ha 52 anni ed è padre di un ragazzino oggi 12enne. «L’ho cresciuto io sin da quando è nato». Gli ultimi tre anni, il papà si è rimboccato le maniche: dipendente di un’azienda agricola, si è dovuto licenziare per seguire il figlio avuto dalla compagna nel 2013. Tre anni fa lei se ne è andata, senza il figlio. Papà e figlio si sono sistemati in un appartamento acquistato anni prima da Gianluca. Lui lo ha intestato alla compagna. E, adesso «lei ha ottenuto lo sfratto». Il 10 dicembre arriveranno gli ufficiali giudiziari. «La madre butta fuori di casa suo figlio con il benestare dei giudici. L’interesse del minore, il suo benessere non dovrebbero essere la priorità?»
Gianluca riavvolge il nastro della sua storia. E parla di «cortocircuito giudiziario». Nel 2008 ha conosciuto la madre di suo figlio. Pensando al futuro, ha acquistato due appartamenti all’asta «con la garanzia di mio padre, socio unico di una società di trasporti». Due appartamenti sullo stesso piano, uno accanto all’altro. «Li ho intestati alla mia ex compagna, perché sono buono. Ed è stato un errore». In un appartamento abitava la famiglia. Se le cose tra la coppia fossero andate bene, «avremmo unito i due appartamenti per farne uno grande». Se fossero andata male, «lei aveva il suo appartamento, io mi trasferivo nell’altro e il bambino sarebbe stato vicino a entrambi i genitori».
È andata che la relazione è finita nell’autunno del 2022. E qui arrivano i nodi. «Nel 2023, la mia ex compagna ha venduto l’appartamento in cui viveva. Ha chiuso il mutuo, si è tenuta la differenza, è andata a vivere a Cremona con il suo nuovo compagno, senza il bambino». Gianluca e il figlio si sono sistemati nell’appartamento accanto. «E lei, che ne è intestataria, ha ottenuto lo sfratto per morosità». La morosità: ballano 15mila euro. «Alla mia ex compagna io pagavo 500 euro di affitto dell’appartamento dove mi sono trasferito con mio figlio. Pagavo io le bollette, a lei davo 2mila euro al mese. Ad un certo punto, non ho più pagato, perché lei non mi dava i soldi per il mantenimento del bambino. A tutte le spese, il dentista, la scuola, i vaccini, lo sport, ho sempre pensato io».
Già ad ottobre si era presentato l’ufficiale giudiziario. Quel giorno, Gianluca ha reagito male anche con l’avvocato dell’ex compagna. «Mi scuso, ma ero arrabbiato, perché non si può buttare fuori di casa un bambino. Non conta quello che desidera il bambino? Dove abitiamo ha i suoi amici, la scuola. Io non lo sradico».
Papà Gianluca è «sconcertato e furioso». Assistito dall’avvocato Massimo Tabaglio, da dicembre del 2022 è in causa con l’ex compagna per ottenere l’affidamento del figlio. A gennaio ci sarà l’udienza conclusiva. Torna alla prima udienza. «La madre se ne è andata, di fatto abbandonando suo figlio. Il giudice mi aveva detto che dovevo darmi da fare, perché mio figlio era traumatizzato». Da qui, la scelta di restare a casa dal lavoro. «Per fortuna che mia madre, scomparsa nel 2018, mi aveva lasciato del denaro. I soldi li ho tutti utilizzati per il benessere di mio figlio. Gli ho fatto fare cavallo, siamo stati tre mesi al lago, oratorio, messa, catechismo, comunione, cresima, vestiti, di tutto, tutto quello che mio figlio desiderava. L’ho seguito negli studi. A scuola va molto bene».
Il ragazzino porta a casa bei voti: 7-8. «Gli ho insegnato a non dire mai bugie, ad essere sempre onesto. Mio figlio è cambiato da così a così». Lo hanno confermato anche i medici che lo hanno avuto in cura. «All’udienza di dicembre — prosegue il papà —, il giudice aveva detto che bisognava cominciare con gli incontri di avvicinamento con la madre. Benissimo. Io non mi sono mai messo di traverso, anzi. Gli assistenti sociali avrebbero dovuto partire immediatamente dopo le feste di Natale. Invece, hanno fatto passare un anno. Si sono avvicinati a me a settembre del 2023. È tardi. Adesso, quando mio figlio vede la mamma, scappa via, lei gli ha lasciato solo dei brutti ricordi. Non c’è niente da fare».
Poi, «quest’estate è uscita anche la questione dello sfratto. Quando ho comprato i due appartamenti con garanzia di mutuo che ha dato mio padre, nonostante fossero intestati alla mia ex compagna, l’accordo era che, appena possibile, l’appartamento dove vivo con mio figlio, fosse intestato a lui. Sua madre lo ha abbandonato. E adesso lo sfratta con il benestare dei giudici. Andrà a finire che il 10 dicembre lasceremo l’appartamento, troveremo una sistemazione. Il 13 dicembre è Santa Lucia, poi arriva Natale. Non si poteva aspettare? Bel regalo che la madre e i giudici fanno a mio figlio».
A Gianluca, la ‘patente del bravo papà’ l’hanno data tutti: dalle maestre al parroco, dagli assistenti sociali ai medici del figlio. «Ho fatto i salti mortali, perché mi occupo anche della ditta di mio padre. Ma io non ho fatto i miracoli. Ho fatto e continuo a fare il papà». Mentre parla, attraverso l’App controlla dove è suo figlio. «Sta andando in bicicletta all’oratorio».
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