L'ANALISI
LA CITTÀ CHE CAMBIA: LE SFIDE DELLA LOGISTICA
27 Novembre 2025 - 05:05
CREMONA - Sviluppo, ma di qualità, che tenga insieme crescita economica, tutela ambientale e qualità della vita nei quartieri e nelle frazioni. E la Zls del porto non sia solo sulla carta. Saranno i cittadini a giudicare la coerenza tra le parole e le scelte che metteremo in campo. Questa è la rotta seguita dall’amministrazione e rivendicata dal sindaco Andrea Virgilio, dopo la replica di Chiara Capelletti (FdI) alle parole di Paolo Carletti, che aveva osservato: «Quel piano sacrifica i processi democratici sull’altare della semplificazione e senza zone franche è zoppo in partenza». Carletti «si è fatto per caso portavoce di una volontà di marcia indietro?», aveva ribattuto la consigliera comunale meloniana.
E oggi arriva l’indirizzo del capo dell’amministrazione, che parte dai fatti: «La Giunta ha fatto una scelta chiara: abbiamo approvato (ieri, ndr) il piano attuativo per l’ampliamento della logistica Katoen. Lo dico — spiega Virgilio — non per rassicurare i colleghi del centrodestra, così preoccupati dopo le legittime valutazioni del mio assessore Carletti, ma per ribadire due punti molto semplici. Il primo: in questi mesi, e direi in questi anni, lo sviluppo delle imprese sul territorio ha sempre trovato nel Comune di Cremona il suo alleato più convinto. Lo si vede nelle scelte del Pgt, negli abbattimenti significativi degli oneri di urbanizzazione sulle aree dismesse, nelle vendite di aree comunali per consentire l’ampliamento di aziende che vogliono investire. Lo si vede ogni volta che un imprenditore ci chiede di accompagnare i suoi tecnici davanti alla burocrazia degli enti sovraordinati, ai loro tempi spesso eccessivi, e il Comune si mette a disposizione per sbloccare procedure e autorizzazioni».
«Il secondo punto riguarda — spiega il sindaco — proprio il tema sollevato dall’assessore Carletti. Che ha ragione quando richiama un principio che dovrebbe essere di semplice buon senso: chi costruisce in aree agricole deve garantire una ricaduta pubblica significativa, in termini di mitigazioni ambientali, compensazioni e viabilità adeguata. Non è una crociata contro le imprese: è una questione di equità. Se prendo l’esempio della logistica di Picenengo, l’obiettivo è duplice: da un lato accompagnare chi investe e vuole fare impresa, dall’altro ascoltare i cittadini che vivono in quella frazione e ne subiscono gli impatti. Questa è la democrazia locale, niente di più e niente di meno. E sono tanti i sindaci e gli amministratori che, anche in occasione del dibattito sulle Zls, hanno posto lo stesso tema.
Vengo quindi alle Zls. Bene le agevolazioni per le imprese, bene il credito d’imposta confermato nella legge di bilancio, importanti le sollecitazioni arrivate dai presidenti delle Province di Cremona e Mantova, e soprattutto il lavoro fatto dall’assessore Guido Guidesi. Bene la previsione di altre agevolazioni, a una condizione: che non ricadano solo sulle spalle dei Comuni. Qui però va detta una cosa con chiarezza, anche al centrodestra: da anni sentiamo grandi parole sulla centralità dell’impresa, ma nelle ultime leggi di bilancio nazionali una vera strategia industriale non si è vista. Mancano una visione organica sui settori chiave, politiche stabili per gli investimenti, una programmazione seria sulle infrastrutture. È un po’ curioso che chi non è riuscito a costruire un quadro industriale credibile a livello nazionale venga poi a spiegare a Cremona come si difendono le imprese.
Noi non siamo contrari alla Zls. Siamo contrari a una Zls che esiste solo sulla carta. Vogliamo un perimetro credibile, concentrato dove ci sono davvero infrastrutture, imprese, filiere produttive. Non una ‘macchia di leopardo’ che promette tutto a tutti e, alla fine, non cambia la vita a nessuno. Se la Zls nasce per valorizzare il sistema dei porti e dell’idrovia, allora non può trasformarsi nell’ennesima operazione tutta su gomma. Chiediamo che gli impegni sulle infrastrutture intermodali — acqua, ferrovia, gomma — siano centrali, programmati e finanziati. Occorre condividere ciò che è davvero strategico.
Per Cremona e Mantova le priorità sono chiare: agroalimentare evoluto, logistica a valore aggiunto, economia circolare, meccatronica legata a queste filiere. Chiediamo che la Zls concentri qui gli incentivi più forti, non che diventi un contenitore generico dove va bene qualsiasi cosa purché occupi metri quadri. Oggi ai sindaci si chiede di fare in fretta, di semplificare, di reggere l’impatto dei cambiamenti sul territorio. E tuttavia, nel Comitato di indirizzo della Zls i Comuni sono presenti solo come uditori. Ho letto le dichiarazioni del centrodestra cremonese e mi ha colpito che questo tema — il ruolo dei territori nelle decisioni — quasi non compaia. Non è una polemica, ma una constatazione: se si chiede ai Comuni responsabilità e velocità, è naturale che gli enti locali possano partecipare davvero all’indirizzo delle scelte che ricadono sulle loro comunità.
Credo che su questo si possa lavorare insieme, al di là degli schieramenti per rendere più efficace la Zls e più solido il patto tra istituzioni, imprese e cittadini. Come Comune di Cremona non ci limitiamo a sollevare questioni: siamo pronti a contribuire in modo concreto.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris