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CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

Guerra tra vicine nel palazzo: stalking e registrazioni dietro la porta

Due donne in tribunale si accusano di anni di molestie, rumori e minacce

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

26 Novembre 2025 - 17:18

Guerra tra vicine nel palazzo: stalking e registrazioni dietro la porta

CREMONA - Le piace «tutta la musica». E cantare. Le si illumina il viso, quando, lei che è nata nel 1960, fa il nome di Mario Castelnuovo. Del cantautore romano che debuttò a Sanremo nel 1982, conosce tutti i successi: ‘Sette fili di canapa, Oceania, Nina...’.

Poi, il volto si rabbuia. Piange la 65enne Maria (nome di fantasia, ndr), perché «sono una bravissima persona, avevo un nonno carabiniere, l’altro nonno cancelliere in Tribunale, non ho mai avuto problemi di vicinato, anche quando abitavo in un altro quartiere».

I problemi li ha con Carla (nome di fantasia, ndr), la 67enne della porta accanto, terzo piano di un palazzo di ringhiera dell’Aler. Carla accusa Maria di stalking, dal 2016 al 2022. Di averla molestata, giorno e notte, con la musica a tutto volume, ma anche sbattendo pentole e porte o urlando. Di averla ingiuriata, dandole della «alcolizzata», della «matta», della «st...» e del «pezzo di ...», talvolta canticchiando le offese. L’accusa di averla minacciata di «mandarle qualcuno». Di averla sentita parlare con qualcuno al telefono, urlando: «Qualche giorno che mi gira, le metto le mani addosso e le faccio davvero male». Di aver pubblicato sui social frasi del tipo ‘Ho fatto un baccano oggi ma io me ne frego se sono stufi di sentirmi vanno fuori loro di casa ahahahaha’.

L’accusa di averle imbrattato lo zerbino con la farina, di averle fatto trovare siringhe davanti alla porta. Atti persecutori che avrebbero cagionato a Carla «un perdurante stato di ansia e di paura» tale da recarsi dallo psicologo, curarsi con gli ansiolitici e «sviluppare una sindrome depressivo ansiosa».

L’avvocato di parte civile, Michele Tolomini, oggi ha chiamato a testimoniare il medico della sua cliente. «Nel mio studio, la signora mi ha raccontato i rapporti di tensione con la vicina. Non mi ha detto il nome, mi parlava di una vicina di casa, lamentava molti rumori notturni. Questa situazione si è protratta, l’angoscia c’è ancora».

Il medico ha casa con balcone a una cinquantina di metri dal palazzo di ringhiera. «Mi è capitato, d’estate, di sentire da quelle parti una voce femminile che urlicchia abbastanza». Poi, dire che la voce sia quella di Maria, il medico non lo ha potuto confermare.

L’avvocato della difesa, Antonio Maestrini, ha portato davanti al giudice le amiche di Maria. I loro racconti hanno restituito un quadro rovesciato. Le testimoni hanno levato a Maria i panni della stalker e li hanno buttati addosso a Carla e figlio, i vicini che «si mettevano a origliare dietro la porta di Maria, la registravano». Carla «offendeva e tormentava Maria per i fili della biancheria» o per «una pianta».

Maria vittima di «dispettucci» che le hanno messo addosso «uno stato di agitazione». Un’amica: «La conosco da più di 10 anni. Ci vediamo spesso per un caffè o una pizza. Vado anche a casa a trovarla, prima spesso, ora almeno una volta a settimana. Si lamentava, mi ha raccontato situazioni spiacevoli, che la vicina ha fatto le foto ai fili per i panni, che le ha chiuso la porta in faccia per andare sul ballatoio. Mi è capitato di vedere che se io incontravo la vicina, mi salutava, era gentile, ma se la mia amica era con me, la vicina non mi rivolgeva il saluto».

La teste ha ricordato «un particolare: ho aperto la porta e un parente della vicina era lì a origliare. La mia amica si è lamentata, perché spesso e volentieri trovava questa signora dietro la sua porta, oppure per le risposte pesanti».

L’altra amica: «Ci conosciamo da 12 anni, le sono molto legata, quasi tutti i giorni vado da lei a fare due chiacchiere, la mattina o dopo pranzo. Con me si è lamentata della vicina, dallo spioncino si è accorta che la registrava. Se tiene la musica alta? Quando vado io, no. Mi ha detto di averla tenuta alta quando, scomparsa la mamma e il fratello, è rimasta sola».

Un’altra amica, che lì ha abitato fino a due anni fa, al quarto piano, sopra Carla e Maria. «Ci sentiamo ancora. Tantissime volte ho trovato la vicina e suo figlio a registrare davanti alla sua porta. L’hanno fatto anche davanti alla mia porta. A loro davano fastidio tutti i rumori. Il giorno in cui io ho traslocato lì, il figlio mi ha detto ‘Troppo casino’. ‘Stiamo traslocando’. Il figlio ha denunciato anche mia figlia. Oggi, quando la incontro (Carla), mi dà della p... Lei ha sempre dato fastidio alla vicina che sì, ha tenuto il volume alto, ma ogni tanto, la mattina».

Su richiesta del difensore, l’1 aprile testimonieranno altre due vicine di casa. Il giudice ritiene «assolutamente necessario sentirle ai fini del decidere».

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