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Il Gruppo H premiato a Bologna per la Logistica Solidale: «Un’emozione enorme»

Il loro contributo ha permesso l’acquisto di un’auto operativa per l’assistenza ai pazienti. Dal 2008 donati oltre 40mila euro

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

26 Novembre 2025 - 15:54

il Gruppo H premiato a Bologna per la Logistica Solidale: «Un’emozione enorme»

SONCINO - Al Premio Eubiosia di Bologna, l’«Oscar della lotta ai tumori» firmato Fondazione ANT, tra le grandi aziende e i sostenitori arrivati da tutta Italia c’era anche una piccola delegazione del borgo medievale. Quelli del Gruppo H Quartiere Brolo, gente abituata a lavorare in silenzio e a macinare solidarietà senza far rumore. Questa volta, però, il rumore lo hanno fatto eccome. E si sono presi il premio nazionale per la Logistica Solidale, una delle categorie più significative della cerimonia. «Ci avevano avvisati già a settembre, ma l’emozione è stata comunque grandissima – racconta il presidente delle giubbe gialle Davide Maninetti –. È una soddisfazione enorme per tutti noi»

Perché non si tratta di un gesto simbolico, ma di un aiuto che diventa immediatamente concreto: un’auto che oggi corre sulle strade di Brescia grazie anche al loro contributo. Un mezzo vero, operativo, con il logo del Gruppo H ben visibile sulla fiancata. È quello che consente ai volontari ANT di raggiungere pazienti e famiglie, casa dopo casa, per portare cure, prevenzione e dignità.

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Quest’anno sul palco c’erano nomi importanti: Romano Prodi, il professor Alec Ross, personalità di primo piano del mondo sanitario e civile. E in mezzo a loro, i soncinesi.

Non è un premio arrivato per caso, beninteso. Dal 2008 a oggi, il Gruppo H Quartiere Brolo ha donato ad ANT oltre 40 mila euro. È un filo di solidarietà costante, costruito anno dopo anno grazie alla Festa del Fiume, agli eventi, al lavoro dei volontari, all’impegno di una comunità che crede nel bene fatto bene. Non beneficenza estemporanea, ma un rapporto vero, coltivato nel tempo. E quest’auto che oggi viaggia per Brescia è un po’ il simbolo di tutto questo. Un ponte tra territori diversi, un esempio di come un pezzo di Soncino possa diventare servizio per chi sta affrontando una malattia dura, spesso devastante, anche se a 40 km di distanza. Una macchina che non trasporta solo volontari o materiali: porta vicinanza. Porta presenza. Porta proprio quella “buona vita”, l’eubiosia.

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