L'ANALISI
21 Novembre 2025 - 05:20
OSTIANO - Non solo un luogo di aggregazione e ritrovo giovanile, ma anche uno spazio di inclusione e crescita. C’è molto di più di una semplice ristrutturazione dietro gli interventi che stanno interessando l’oratorio di San Michele a Ostiano perché oltre alla messa in sicurezza e al rifacimento del tetto si sta creando un luogo dove far crescere nuove attività grazie a progetti che mirano a ripensare e reinventare il ruolo di questa struttura.
«Un edificio che ha una storia importante – spiega il presidente dell’oratorio Moreno Manenti – poiché è stato palazzo nobiliare, poi ex convento delle suore Canossiane e anche uno dei primi laboratori di confezioni femminili che ha dato lavoro a tantissime donne negli anni '70».
Una storia ricca e curiosa per uno spazio che oggi è adibito ad oratorio, ma non solo. «Il nostro oratorio è molto grande, ha tantissime stanze ed è gestito da noi volontari. Vengono fatte cene multietniche durante il Grest, si svolge il catechismo, si ritrovano i ragazzi, ma anche gli adulti, è un luogo di aggregazione importante per il nostro paese ed è una struttura che ha notevoli potenzialità. Il nostro obiettivo è quello di creare un luogo più inclusivo, accessibile a tutta la comunità, che funzioni come centro polifunzionale e presidio culturale».
Attraverso i bandi di Fondazione Cariplo Sos Patrimonio, già completato per la messa in sicurezza, e Gal Oglio Po, da assegnare per il rifacimento del tetto, l’edificio è stato sottoposto ad un importante intervento di riqualificazione nell’ottica di conservazione non solo della struttura, ma di fruizione della comunità. «Senza questi fondi, e le generose donazioni dei cittadini, non sarebbe possibile sistemare questa struttura, tra l’altro posta sotto la tutela della Soprintendenza ai beni culturali. Fortunatamente, però, siamo riusciti a partecipare a questi bandi che danno l’opportunità di sistemare uno dei pochi luoghi di aggregazione del paese».
Uno spazio che non è solo luogo di svago, ma offre qualcosa in più. «In quello che è il cantiere dell’oratorio – spiega l’architetto Caterina Taino, docente presso l’Ente Scuola Edile Cremonese – abbiamo la possibilità di fare dei micro laboratori didattici per i nostri alunni che hanno modo di mettere in pratica quanto viene spiegato loro nelle aule della scuola. Così mentre imparano il mestiere, mettono anche a disposizione il loro tempo e le loro forze per gli altri».
Seguiti dai docenti gli alunni danno una mano a riqualificare le stanze. «In questi giorni stanno sistemando i locali di quella che diventerà la nuova cucina – continua Taino – e lo stanno facendo con grande entusiasmo per un lavoro che ha una doppia valenza, per loro stessi, ma anche per gli altri».
Gli spazi dell’oratorio vengono sfruttati anche dalla scuola di Ostiano. «L’anno scorso – conclude Manenti – i ragazzi delle scuole medie hanno organizzato un laboratorio di cucina, ma non per imparare a cucinare, ma per studiare la matematica. Attraverso la realizzazione di ricette hanno potuto approfondire le proporzioni, ad esempio, o le equivalenze».
Insomma un oratorio non solo nel significato più stretto del termine, ma un luogo di formazione, crescita e sperimentazione.
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