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STREET ART

«Per il 'Cambo'? Basta seguire i graffiti»

Dopo la due giorni di jam ora 50 opere abbelliscono il sottopasso all'ingresso del quartiere

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

20 Novembre 2025 - 05:20

"Per il 'Cambo'? Basta seguire i graffiti"

CREMONA - Un degno ingresso per il quartiere Cambonino: finalmente anche i lunghi muri grigi del sottopassaggio di via Bredinetta sono stati impreziositi dalle opere di decine di artisti delle bombolette. E così anche uno dei quartieri più giovani di Cremona è finito sulle mappe dei ‘muri liberi’ cittadini, il progetto per portare colore e liberare la creatività degli artisti locali sulle pareti della città.

Con una jam di graffiti writing e street art organizzata lo scorso fine settimana (e resa possibile dal supporto di Cartotecnica Bianchini, Green Oleo, colorificio Bragalini e Rivoltini) quello che era un suggestivo e un po’ lugubre tunnel di cemento che conduce nel cuore del quartiere Cambonino, è stato trasformato in una vera e propria galleria a cielo aperto di street art.

«È proprio questo uno dei valori dei graffiti, diverso da ogni altra forma d’arte – spiega Giorgio ‘Jad’ Coppiardi ‘graffitaro’ dell’educativa territoriale– È per sua stessa natura pubblica, sempre, a disposizione della gente anche e soprattutto in contesti urbani come questo, lontani dai centri di cultura ‘tradizionali’. E portare un po’ di bellezza anche qui, con un linguaggio condiviso e apprezzato soprattutto dai giovani, ci sembrava un gesto doveroso per questa comunità».

Nel corso delle due giornate dedicate 50 artisti, tra nomi affermati del mondo dei graffiti e giovani emergenti locali del laboratorio di street art dell’educativa territoriale, si sono dati appuntamento nel sottopasso sfidando la pioggia.

«Il risultato è impressionante – commenta l’artista cremonese Stefano ‘Dase’ Delvò di Format Art aps – oltre 1000 metri quadrati dipinti per portare colore alla periferia e alle persone che la vivono! Il tutto in un’occasione unica come non si era mai visto a Cremona, con ospiti dalla Svizzera, dal Trentino, Modena, Bologna e altro ancora. In quei due giorni la città si è davvero trasformata».

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