L'ANALISI
19 Novembre 2025 - 05:15
CREMONA - Il nuovo bando del Comune di Cremona per l’affidamento dell’oasi felina di via Brescia si è concluso ancora una volta senza candidature. Il termine per presentare le manifestazioni di interesse, scaduto lunedì 17 novembre 2025, segna infatti il secondo tentativo andato a vuoto.
L’amministrazione aveva rivisto i parametri per rendere più sostenibile la gestione nel triennio 2026-2028, aumentando il contributo massimo a 32mila euro annui, ma la cifra non è risultata sufficiente ad attirare associazioni disponibili.
«Il nuovo bando introduce elementi positivi, come una sezione dedicata ai gatti abbandonati o rimasti senza proprietario» — ha commentato Maria Pia Superti, responsabile provinciale Lav — , ma non supera la criticità principale: l’assenza di un confronto preliminare con le realtà del territorio. Secondo Superti, nonostante l’invito ufficiale del 4 novembre, le associazioni avrebbero ritenuto necessario un incontro o un sopralluogo condiviso per valutare le reali esigenze organizzative della struttura. «Purtroppo, nulla di tutto ciò è avvenuto» ha aggiunto.
Per le associazioni interpellate, l’impegno richiesto risulterebbe, infatti, gravoso per enti fondati sul volontariato. Oltre alla cura quotidiana dei gatti, il gestore dovrebbe garantire assistenza sanitaria, manutenzione del verde, apertura al pubblico quattro giorni alla settimana e coordinamento delle colonie feline cittadine.
Criticità simili sono state espresse da Caterina Severino, presidente Apac, lungamente responsabile della colonia di via Bissolati. «Così com’è, la convenzione è di fatto insostenibile» — ha osservato — . Un impegno simile richiederebbe personale dipendente, con i volontari, semmai, a supporto. Ed anche con l’aumento previsto, secondo Severino, «il contributo rimarrebbe comunque piuttosto esiguo rispetto alle spese necessarie».
Di fronte alle perplessità delle associazioni, il Comune ha fornito alcune precisazioni. Cinzia Vuoto, responsabile del Servizio Ambiente ed Ecologia, ha ricordato che l’indagine preliminare via mail «non è stata un atto superficiale, ma un passaggio necessario».
La struttura di via Brescia, infatti, «non è più una semplice colonia felina, come quella di via Bissolati: è riconosciuta come struttura zoofila dall’Anagrafe nazionale e deve essere gestita secondo criteri stabiliti dalla normativa».
L’indagine, ha spiegato Vuoto, serviva quindi a verificare la disponibilità delle associazioni, alla luce del nuovo quadro regolamentare. Anche l’assessora Simona Pasquali, con delega al Benessere animale, ha sottolineato l’obbligatorietà dell’iter seguito. «Comprendiamo le difficoltà delle associazioni, ma la procedura ha rispettato quanto previsto dalla recente normativa regionale sui gattili-rifugio, in vigore dal dicembre 2024 - ha affermato -. A fronte del risultato inconcludente, potremo avviare senz’altro interlocuzioni con le realtà interessate, insieme al Garante del benessere animale e ad Ats, per individuare una soluzione condivisa».
Il nuovo impianto normativo prevede, inoltre, registri obbligatori per ingressi e uscite, tracciamento di decessi, patologie e terapie, avvicinando la gestione dell’oasi ai criteri, ormai consolidati, dei canili. «È comprensibile che questa maggiore rigidità possa preoccupare» — ha concluso Pasquali — ma permetterà una gestione più chiara, tutelando animali e operatori. Confidiamo di costruire, insieme, un percorso sostenibile.
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