L'ANALISI
18 Novembre 2025 - 19:37
Virgilio, Pasquali, Mariani e Palazzi
CREMONA - La fase due del raddoppio ferroviario sulla linea verso Milano è «orfana» di risorse. E Cremona si unisce all’appello del sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, di chiamare i rinforzi dal Ministero dei Trasporti.
Palazzi afferma: «Dobbiamo da subito, mentre proseguono i lavori del raddoppio ferroviario tra Mantova e Piadena, chiedere al ministro Matteo Salvini che vengano destinate le risorse per il secondo tratto: Piadena-Cremona-Codogno. Senza il secondo tratto non si possono ottenere tutti i miglioramenti di servizio che i pendolari attendono da decenni».
Il sindaco di Cremona Andrea Virgilio raccoglie lo spunto e sposa pienamente il punto di vista di Palazzi: «Il raddoppio della linea ferroviaria Mantova–Piadena–Cremona–Codogno–Milano, con il completamento del tratto Piadena-Cremona-Codogno ancora privo di coperture, rappresenta una priorità strategica per i nostri territori. Non si tratta solo di un intervento infrastrutturale, ma di una scelta che incide concretamente sulla qualità degli spostamenti quotidiani di lavoratrici, lavoratori, studenti e sulla capacità del nostro sistema economico di essere competitivo. La politica cremonese è chiamata a fare la propria parte con senso di responsabilità e spirito costruttivo».
Per questo Virgilio fa squadra con Palazzi: «Considero pienamente condivisibile la proposta di avviare un’interlocuzione diretta con Salvini, così da affrontare in modo chiaro e trasparente il tema delle risorse necessarie e dei tempi di realizzazione del secondo lotto». Ribadisce poi l’importanza di una programmazione certa che permetta a cittadini e imprese di avere prospettive chiare e la necessità di un coordinamento stretto tra il cremonese e il mantovano: amministrazioni comunali, Province, rappresentanti istituzionali a livello regionale e nazionale, mondo economico e parti sociali.
L’appello all’unità rivolto all’opposizione: «Cremona è pronta a collaborare — conclude — mettendosi a disposizione per costruire una richiesta formale e unitaria di confronto al ministro Salvini».
Perfettamente allineata anche Simona Pasquali, assessore competente, che sottolinea che le condizioni per la partenza della fase due si sono già create: «A seguito del dibattito pubblico — spiega —, nel quale sono state presentate le osservazioni da parte di enti e cittadini, il secondo lotto del raddoppio ferroviario si trova nel pieno della progettazione esecutiva. Per quanto riguarda l’attraversamento della città di Cremona, sono stati concordati i sottopassi di Cavatigozzi, e i sottopassi ciclo-pedonali di Picenengo e via Mulino a San Savino. È stata inoltre concordata con tutti gli enti Rfi, Trenord e Regione Lombardia la deviazione verso Piacenza, quando la tratta Cremona-Codogno sarà chiusa, che consentirà di non interrompere il viaggio in treno ma di allungarlo solo di qualche minuto garantendo la continuità del trasporto». In breve, «i territori sono pronti ad affrontare i lavori».
Sulla stessa linea anche il presidente della Provincia, Roberto Mariani: «Questa tratta è strategica per il collegamento con Milano e la presenza di una seconda linea è garanzia di velocità di trasporto. Chiediamo con Palazzi che il ministro Salvini si schieri in maniera netta per assicurare il completamento di un’opera che non può restare inconclusa». Aggiunge: «Gli enti locali devono fare squadra con le categorie economiche, che hanno interessi importanti affinché l’opera venga conclusa».
Anche per il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni è giunto il momento di dare una svolta decisiva al percorso: «Sarebbe uno dei pochi interventi concreti di potenziamento infrastrutturale nella provincia di Cremona, ma ad oggi non sono ancora stati stanziati i fondi necessari del secondo lotto per completare così l’opera». Per questo è fondamentale «mantenere alta l’attenzione sulla realizzazione integrale del progetto. Bene hanno fatto il sindaco di Mantova, Palazzi, e il sindaco di Cremona, Virgilio, a riportare il tema al centro del dibattito. Il finanziamento del secondo lotto, Piadena-Cremona, non è mai stato inserito nel contratto di programma di Rfi. «Parliamo di un'infrastruttura strategica — aggiunge —: chiederò alla giunta regionale di farsi parte attiva nei confronti del governo affinché si arrivi al completamento del finanziamento».
Palazzi aveva spiegato nel suo appello: «Ad oggi, il secondo tratto, 50 chilometri, non è coperto dal punto di vista finanziario e servirà più di un miliardo di euro per realizzarlo e, naturalmente, altri anni tra iter autorizzativi e lavori. Per questo è fondamentale muoversi subito prima che terminino i lavori in corso sul primo tratto, che saranno terminati entro il 2026. Non si deve perdere tempo. Il secondo tratto è fondamentale anche per ragionare sul modello di esercizio che potrà esserci. Con l’intera tratta in raddoppio sarà possibile avere treni che fanno tutte le fermate negli attuali Comuni, come sempre, ma anche alcune linee di treni al giorno con fermate nei soli capoluoghi, che potrebbero far risparmiare oltre venti minuti di tempo di viaggio».
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