L'ANALISI
ASST CREMONA, COMUNE DI CREMONA, AZIENDA SOCIALE CREMONESE
17 Novembre 2025 - 19:48
CREMONA - È possibile intercettare precocemente i bisogni di salute mentale dei più giovani? Offrire risposte al di fuori dei luoghi consueti? Ma soprattutto: siamo sicuri di saper ascoltare davvero le richieste degli adolescenti? Di comprendere bene come si sentono e quale tipo di aiuto ci chiedono?
Spazio AGio, lo sportello di ascolto ad accesso libero, nasce essenzialmente dal desiderio di provare a rispondere a queste domande attraverso l’aiuto di professionisti esperti e il coinvolgimento di Asst di Cremona, Comune di Cremona e Azienda Sociale Cremonese.
Presentato ufficialmente questo pomeriggio, Spazio AGio si rivolge ai ragazzi e alle ragazze dai 14 ai 25 anni per dar loro la possibilità di esprimersi senza timore di giudizio e, in caso di bisogno, essere orientati ai servizi in modo corretto. È aperto tutti i martedì dalle 14.30 alle 17.30 nei locali al piano terra della Fondazione Città di Cremona in Piazza Giovanni XXIII a Cremona.
A chiudere l’evento un momento conviviale «per fare due chiacchiere» curato da Vivenda e dagli studenti del corso per operatori e tecnici della ristorazione di CrForma.

In un momento di confronto corale, alla presentazione sono intervenuti l’assessora al Welfare e alle Politiche sociali del Comune di Cremona Marina Della Giovanna, il direttore generale dell’Asst di Cremona Ezio Belleri, il direttore generale dell’Ats Val Padana Stefano Manfredi, la presidente dell’Azienda Sociale Cremonese Paola Mosa e il presidente della Fondazione Città di Cremona Giuseppe Foderaro. In sala anche il direttore e socio sanitario dell’Asst Giorgio Scivoletto e il direttore socio sanitario dell’Ats Ilaria Marzi.
A raccontare come stanno i ragazzi e le ragazze dell’osservatorio dei servizi sono stati Roberto Poli (direttore Dipartimento di Salute Mentale Asst Cremona), Patrizia Galli (responsabile Psicologia Clinica Asst Cremona) e Luca Gabbioneta (psicologo Comune di Cremona).
Vanna Poli (IFO Area Salute Mentale Asst di Cremona), Leone Lisè (Educatore e referente organizzativo Spazio AGio), Francesco Lazzari (Project Manager Comune di Cremona) e Katia Di Filippo (assistente Sociale Rappresentate Azienda Sociale Cremonese) hanno spiegato come funziona Spazio AGio e l’importanza dell’integrazione fra istituzioni e fra educatori, assistenti sociali e psicologi.

A concludere la tavola rotonda Carlo Ferrari Portavoce “giovani in città”, Mariachiara Galli educatrice Asst Cremona, Alessandra Ardu insegnante di Lettere del Liceo Anguissola accompagnata dagli studenti della classe terza del corso in Scienze umane che hanno da poco iniziato un progetto di comunicazione per far capire ai loro coetanei cos’è lo Spazio AGio, quando e perché può essere utile.
In un momento di confronto corale, alla presentazione sono intervenuti l’assessora al welfare e alle politiche sociali del Comune di Cremona Marina Della Giovanna, il direttore generale dell’Asst di Cremona Ezio Belleri, il direttore generale dell’Ats Val Padana Stefano Manfredi, la presidente dell’Azienda sociale cremonese Paola Mosa e il Presidente della Fondazione Città di Cremona Giuseppe Foderaro. In sala anche il direttore e socio sanitario dell’Asst Giorgio Scivoletto e il direttore socio sanitario dell’Ats Ilaria Marzi.

A raccontare come stanno i ragazzi e le ragazze dell’osservatorio dei servizi sono stati Roberto Poli (direttore Dipartimento di salute mentale Asst Cremona), Patrizia Galli (Responsabile Psicologia Clinica Asst Cremona) e Luca Gabbioneta (Psicologo Comune di Cremona).
Vanna Poli (IFO Area Salute Mentale Asst di Cremona), Leone Lisè (Educatore e referente organizzativo Spazio AGio), Francesco Lazzari (Project Manager Comune di Cremona) e Katia Di Filippo (Assistente Sociale, Rappresentate Azienda Sociale Cremonese) hanno spiegato come funziona Spazio AGio e l’importanza dell’integrazione fra istituzioni e fra educatori, assistenti sociali e psicologi.
A concludere la tavola rotonda Carlo Ferrari (Portavoce “giovani in città”), Mariachiara Galli (Educatrice Asst Cremona), Alessandra Ardu (Insegnante di Lettere del Liceo Anguissola) accompagnata dagli studenti della classe terza del corso in Scienze umane che hanno da poco iniziato un progetto di comunicazione per far capire ai loro coetanei cos’è lo Spazio AGio, quando e perché può essere utile.
Come ha spiegato l’assessora Della Giovanna «Dinnanzi al drammatico aumento, registratosi negli ultimi anni, del numero di giovani che manifestano malessere durante la crescita, presentandosi come problematici allo sguardo dell'adulto, le competenze che l'équipe multidisciplinare di Spazio AGio mette in campo mirano a favorire una più precoce intercettazione del disagio, a prevenirne l'evoluzione in disturbi conclamati e a garantire interventi più mirati ed efficaci».
«A livello globale, tra i 10 e i 19 anni, un adolescente su sette soffre di depressione, ansia e disturbi comportamentali. Dati che fanno pensare e che chiamano in causa i servizi, invitandoli a trovare nuove modalità organizzative e forme di comunicazione per fornire risposte alle persone che hanno bisogno – ha dichiarato Belleri. Spazio AGio è un esempio di come un percorso di cura possa trasformarsi in una possibilità concreta di comprensione, dialogo e socialità».

A far riflettere – continua Belleri - è che «Nonostante la marcata incidenza, gran parte delle problematiche di salute mentale presenti in adolescenza, non sempre vengono riconosciute e trattate con tempestività». Considerato che «L’adolescenza è un periodo cruciale in cui si strutturano i comportamenti sociali ed emotivi per costruire la base di una condizione di benessere mentale, diventa essenziale creare le migliori condizioni per ascoltare i più giovani con rispetto, senza minimizzare il disagio espresso e intervenire subito anche in supporto delle famiglie. Credo sia un dovere non solo sanitario e socio sanitario, ma soprattutto civile».
«Azienda Sociale Cremonese da anni collabora e partecipa alla realizzazione di attività integrate con enti pubblici, privati e terzo settore territoriali», ha dichiarato la presidente Mosa. «Spazio Agio diventa progetto fondamentale per gli operatori sociali aziendali poiché è dedicato alla intercettazione precoce delle problematiche adolescenziali e giovanili, all’accoglienza, alla valutazione dei bisogni complessi delle nuove generazioni. L’inserimento dell’assistente sociale nell’équipe professionale è un valore poiché svolge funzione di primo contatto, partecipazione alla gestione del progetto individuale, di informazione e di collegamento con i servizi sociali degli enti locali».
«La Generazione Z è stata etichettata in vari modi, tra i quali “generazione ansiosa”, “generazione digitalmente modificata”» – ha spiegato Poli. «Certamente è una generazione che presenta elementi di fragilità derivanti da molteplici fattori: ha affrontato una pandemia in età preadolescenziale o adolescenziale che ha lasciato evidenti cicatrici e vive uno scenario socio-economico globale segnato da grande incertezza, marcate tensioni e rapidi cambiamenti. A fronte di tali fenomeni epocali vi è stata anche un’evoluzione dei ruoli genitoriali con disgregazione della famiglia tradizionale normativa e aspetti di fragilità delle figure genitoriali».
«Sul piano dei disturbi psichici tutti i dati, compresi quelli nostri servizi sanitari e socio-sanitari, evidenziano un aumento marcato negli adolescenti di ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare, autolesionismo, uso di sostanze piscoattive legali o illegali, fenomeni di dipendenze comportamentali quali gioco d’azzardo e dipendenze digitali. Per queste ragioni servono spazi adeguati e diversi dove intercettare precocemente il disagio prima che si sviluppi una patologia conclamata» conclude Poli.
Dal punto di vista psicologico gli adolescenti di oggi sono caratterizzati da complessità e fragilità, ma anche da grande potenzialità
- aggiunge la psicologa Galli.
È rilevato, ad esempio, che c'è una crescente difficoltà psico-emotiva che può portare all'isolamento sociale. Sappiamo che i ruoli familiari sono cambiati, talvolta con genitori che faticano a stabilire una guida autorevole o a gestire le emozioni dei figli. Allo stesso tempo spesso i giovani non esprimono il loro malessere, per non preoccupare gli adulti. Rispetto al passato i ragazzi e le ragazze sono più consapevoli rispetto ai temi come ambiente e sostenibilità; dimostrano maggiore attenzione alle differenze; hanno un forte desiderio di apprendere e, nonostante l'uso dei social, l'amicizia rimane un valore da condividere in presenza. In questo contesto, gli operatori devono lavorare per e con i giovani, offrendo un dialogo aperto e un supporto autorevole. Spazio AGio è un luogo dove potersi esprimere, anche per accettare il proprio limite o la possibilità di sbagliare: aspetti fondamentali per la crescita
.
«Spazio AGio si propone di ridurre le distanze tra gli adolescenti, le loro famiglie e i servizi presenti sul territorio» – ha aggiunto l’educatore Lisè.«La novità dell’offerta è un’équipe di operatori che provengono da diverse realtà che si occupano di adolescenza, disponibili a collaborare in modo integrato. Non sostituisce i servizi esistenti, non rappresenta una scorciatoia per l’accesso, è un presidio di bassa soglia, flessibile e disponibile a sperimentare nuove modalità di incontro con i giovani e gli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, referenti di associazioni) che si trovano in difficoltà nella relazione con adolescenti. Per il momento funziona principalmente come sportello d’ascolto, ma saremo presto in grado di offrire proposte di gruppo come laboratori tematici».
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