L'ANALISI
14 Novembre 2025 - 21:46
CREMONA - Quattro ex buttafuori del Juliette96 — precedente gestione — accusati di aver pestato, la notte del 7 dicembre 2019, un cliente ubriaco, finito in ospedale con un trauma cranico, il naso fracassato e la frattura dell’omero: coma farmacologico, Ortopedia, 30 giorni di malattia. E l’ex gestore del locale accusato di favoreggiamento personale. Avrebbe «eluso le investigazioni dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile», mettendo a disposizione di chi stava lavorando alle indagini, «una chiavetta Usb contenente i file video manipolati e i video ripresi dalla sola telecamera n. 13, omettendo di fornire immagini di un’altra telecamera funzionante nel locale, provocando una negativa alterazione del contesto fattuale all’interno del quale le investigazioni stesse e le ricerche si sarebbero potute svolgere».
Aula penale, le 14.30 di oggi. I difensori degli imputati, gli avvocati Gian Andrea Balzarini e Massimo Nicoli, portano a testimoniare la figlia dell’ex gestore (imputato) del ristorante-discoteca alle porte della città: locale con 16 telecamere in tutto. La teste fa mettere a verbale: «Un sola telecamera ha ripreso i fatti. Quando, uno o due giorni dopo, non ricordo, i carabinieri ci hanno chiesto il filmato, io l’ho scaricato sulla chiavetta. Erano 12 ore di registrato, l’ho accorciato io, ho selezionato quello che interessava. Cosa vedo? I buttafuori escono con un ragazzo che cade da solo». Incalzata dal pm onorario, Silvia Manfredi, e dall’avvocato di parte civile, Raffaella Buondonno («Perché non ha consegnato tutto il file?»), la testimone ribadisce: «Il filmato durava 12 ore, l’ho accorciato con la parte che interessava ». Nelle mani dei carabinieri finirà poco più di un minuto di registrato. L’esame della teste con il padre a processo, viene interrotto. «Una interruzione a sua tutela», le spiega il giudice. Rinvio al 9 gennaio prossimo.
Finisce così la penultima udienza del processo sul caos scoppiato quella notte al termine di una cena aziendale. Antonio, 37 anni, milanese di origine, magazziniere in un’impresa del Cremonese, dopo la cena aveva litigato con la sua fidanzata per «gelosia» (la fidanzata sarà sentita la prossima udienza, giorno della discussione e della sentenza). Il magazziniere aveva bevuto parecchio. I buttafuori lo avevano portato all’esterno, perché «ubriaco», perché era fuori di sé «e aveva una bottiglia in mano», sostengono i difensori degli imputati.
Il 37enne era stato aggredito o aveva inciampato, finendo con la faccia a terra?
Molti testimoni della Procura sentiti fin qua e quella sera al Juliette96, hanno riempito i verbali di «non so», «non ricordo», «sono passati troppi anni». Più precisa era stata l’ex cassiera del locale: «Ero in cassa all’ingresso. L’unica cosa che mi ricordo è che i buttafuori hanno accompagnato fuori dal locale questa persona che era particolarmente agitata. Era talmente ubriaca che l’ho vista inciampare da sola davanti al bancone della cassa. È caduta, secondo me ha battuto il naso». E le lesioni alla spalla? «Magari cadendo».
Oggi, prima dell’interruzione del suo esame, la figlia dell’ex gestore aveva raccontato: «Sono uscita, ho visto l’ambulanza, i carabinieri, c’era una ragazza, credo la fidanzata di quel cliente. Non mi ricordo i nomi degli addetti alla sicurezza».
Quella notte, la testimone non aveva chiesto, nemmeno ai buttafuori, che cosa fosse successo. Perché? Lei non poteva lasciare il locale pieno di clienti per occuparsi «di un cliente portato all’esterno».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris