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LA CITTÀ DELLA MUSICA

Al ‘Paganini’ un violino del 2019 ha la meglio su uno Stradivari

Il vincitore Aozhe Zhang ha usato uno strumento contemporaneo firmato da Virdis

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

29 Ottobre 2025 - 05:10

Al ‘Paganini’ un violino del 2019 ha la meglio su uno  Stradivari

Aozhe Zhang

CREMONA - A vincere il prestigioso concorso internazionale Paganini è stato Aozhe Zhang, musicista cinese di 17 anni. Al secondo posto la giapponese Rino Yoshimoto, mentre la coreana Kim Hyun Seo si è classificata in terza posizione. Il vincitore Zhang si aggiudica 30mila euro, oltre a una serie di concerti-premio nei più prestigiosi teatri e istituzioni musicali del mondo. Nessun giovane talento occidentale sul podio del più importante concorso violinistico internazionale, che si svolge a Genova.

Ma in quella che sembra essere una tendenza che attraversa oggi il mondo della musica, c’è una curiosità che non è sfuggita ai liutai: Zhang si è aggiudicato il concorso suonando uno strumento del 2019, firmato da Piero Virdis. La seconda classificata, Rino Yoshimoto, ha suonato lo Stradivari ‘Muntz’ (1736), gentilmente concesso dalla Japanese Music Foundation, mentre Kim Hyun Seo ha suonato con un Vuillaume (1850).

«Virdis è stato un mio allievo: ha frequentato un corso di perfezionamento in Sardegna, mantenendo poi legami con mio padre Francesco Bissolotti — spiega il figlio Marco Vinicio —. Non posso entrare nel merito della competizione e della bravura dei finalisti, ma certo è un bel segnale sapere che uno strumento di liuteria contemporanea — il violino è del 2019 — ha portato alla vittoria il giovane musicista, avendo la meglio su uno Stradivari. Ciò dimostra come la liuteria contemporanea, quando realizzata secondo il saper fare cremonese e con esperte mani artigiane, non abbia nulla da invidiare ai violini antichi. È un segno importante che conferma come la tradizione del saper fare possa dialogare, senza complessi di inferiorità, con i grandi capolavori dell’età classica della liuteria».

Il maestro Virdis non nasconde la sua soddisfazione: «Mi hanno segnalato che il vincitore del Paganini ha utilizzato un mio strumento. So che ha vinto anche un altro concorso, sempre con il mio violino — afferma —. La mia passione per la liuteria parte da lontano, ma trova una sua radice professionale proprio nell’incontro con Vinicio Bissolotti e nel corso biennale organizzato dalla Regione Sardegna. Ho poi avuto modo di conoscere e frequentare la bottega di Francesco Bissolotti. La tradizione cremonese contemporanea, per quanto trasferita qui in Sardegna, non tradisce e conferma così l’eccellenza del Made in Italy nella liuteria». E sul confronto con lo Stradivari utilizzato, Virdis si ritrae, quasi a non voler sminuire il grande maestro: «Certo, fa piacere sapere che il vincitore ha suonato con un violino contemporaneo. La qualità del suono, oltre alla bravura dell’interprete, ha il suo peso. Un bel segnale per chi opera nel settore liutario».

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