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LA CITTÀ DELLA MUSICA

Il Monteverdi brilla: matricole a quota 123

Al Conservatorio crescono gli iscritti. Caffi: «Offerta ricca e possibilità di suonare»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

23 Ottobre 2025 - 19:14

Il Monteverdi brilla: matricole a quota 123

CREMONA - Stefan Stancic, violinista, ha condiviso il palco con Olly nell’ultimo acclamatissimo tour. Anastasiya Petryshak, diplomata al Monteverdi, è concertista di fama internazionale e artista sempre al fianco di Andrea Bocelli nei suoi concerti/evento. Leonardo Pellegrini è entrato in pianta stabile come violinista nell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Michele Galbiati ex allievo dell’Accademia del Maggio Fiorentino, è reduce da una tournée in Africa con lo spettacolo Opera Amore, Africa Dobner è al Mozarteum presso la classe del maestro Bronzi.

Sono alcuni degli studenti del Conservatorio Monteverdi che stanno lavorando, coniugando professione e formazione continua. Un manipolo di virtuosi cresciuti all’ombra del Torrazzo e affezionati alla città di Stradivari e Monteverdi.

Il direttore, Giuseppe Caffi, reduce dalle selezioni dei nuovi iscritti, sfodera le cifre, ben auguranti, sotto cui si apre il nuovo anno accademico.

«Quest’anno abbiamo in tutto 123 nuovi ingressi tra Triennio e Biennio, con la maggior parte delle classi complete. Un notevole incremento di iscritti si è registrato per le discipline di canto e canto barocco, oltre che per pianoforte e violino — spiega —. È un buon risultato, che ci impegna in termini di docenza, aule e tempo. A questo si affianca l’ottimo risultato sulla chiusura dei percorsi triennali e magistrali, che hanno visto nell’arco dell’anno 2024/2025 diplomarsi ben 16 nostri studenti. In tutto gli insegnanti sui corsi Afam sono 13. Per quanto riguarda i corsi di base, abbiamo una novantina di iscritti, in linea con gli altri anni. Il nuovo anno accademico si apre sotto i migliori auspici: siamo un Conservatorio piccolo, ma che sa dare opportunità a chi studia da noi».

Quando parla di opportunità, il maestro Caffi intende guardare al Conservatorio come baricentro di un sistema musicale che fa di Cremona uno spazio in cui non solo imparare a suonare uno strumento, ma anche capirne le caratteristiche e il respiro artigianale, per la famiglia degli archi. Ma soprattutto la città offre la possibilità di esibirsi, suonare e produrre musica, il che non è cosa da poco.

«Ciò che apprezzano i nostri studenti è il sistema Cremona, che permette loro di studiare, ma anche di avere occasioni per mettersi alla prova, farsi le ossa da concertisti — prosegue il direttore —. Sono una quindicina i concerti che, da fine ottobre al tradizionale concerto di Natale della nostra orchestra, vedranno impegnati studenti e docenti. Un calendario fitto che permette di non perdere mai di vista l’obiettivo di chi studia in conservatorio: fare della musica il proprio mestiere, la passione per vivere».

In questo senso vanno anche gli sviluppi legati agli aspetti più accademici, con la presenza di due dottorandi che saranno di supporto alle attività didattiche e di ricerca. La possibilità di mobilità internazionale, con i progetti Erasmus, completa e amplia l’offerta ben oltre i confini nazionali.

C’è poi l’impegno sul territorio e sulla promozione della cultura musicale: «Siamo impegnati a elaborare pacchetti ad hoc di orientamento in entrata, pensati per gli istituti superiori — prosegue Caffi —. Si tratta di incontri laboratoriali in cui affronteremo non solo i temi classici di ogni Conservatorio, ma anche la musica digitale e la videoscrittura musicale. Tutto ciò per portare un’immagine del Conservatorio sempre più attuale, ma ben radicata nella tradizione del sapere musicale cittadino».

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