Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE. SALUTE

Medicina sportiva, l’interflumina rinuncia

Dopo 22 anni la gestione del centro in Baslenga passerà a Ortorad di Mantova. Stassano: «C’è il rammarico da parte mia: decisiva la mancanza di medici specializzati»

Pierluigi Cremona

Email:

pierluigi.cremona@virgilio.it

24 Ottobre 2025 - 05:15

Medicina sportiva, l’interflumina rinuncia

CASALMAGGIORE - Dopo ventidue anni l’associazione atletica Interflumina dice addio alla gestione del centro di medicina dello sport in Baslenga. A ufficializzare la cessione del “ramo d’azienda” l’assemblea dei soci dell’associazione che si è tenuta venerdì scorso. Il servizio passerà a Ortorad di Mantova, che gestisce altre strutture sanitarie in provincia di Mantova, come il Green Park. «C’è rammarico da parte mia – afferma il presidente dell'Interflumina Carlo Stassano – per non essere più riusciti a gestire in autonomia il centro di medicina dello sport: la mancanza di medici sportivi è stata decisiva in questa scelta, non basta infatti un medico associato alla federazione ma serve lo specialista. Rimane comunque la soddisfazione di veder proseguire il servizio a Casalmaggiore e sul territorio. Le modalità proseguiranno nello stesso modo ossia visite gratis sotto i 18 anni per gli agonisti e un prezzo agevolato per i 14 comuni di Interflumina».

La firma della cessione è prevista per giovedì 30 ottobre 2025 con l’associazione sportiva che rimarrà gestore fino alla fine dell’anno. «Il centro di medicina è stato realizzato con fondi nostri su terreno del Comune, quindi l’immobile poi tornerà nella disponibilità dell’ente locale che lo metterà a gara. In teoria avevamo in gestione il Centro fino al 2033 e anche per le nostre entrate è una mancanza, speravamo di poter introitare l’affitto noi fino a quella data, ma non è stato possibile».

L’atto di cessione verrà inviato anche ad Ats Val Padana, affinché proceda con la voltura e con la Regione che attuerà il passaggio dell’accreditamento verso la nuova realtà, affinché anche loro possano proseguire con le stesse modalità. La scelta di aprire il centro di medicina dello sport «era nata dopo il 2000 quando la Regione aveva chiuso il servizio negli ospedali e nessuno voleva proseguire. In tre anni vennero creati gli ambulatori e la struttura, un fiore all’occhiello che fortunatamente proseguirà», conclude. Le difficoltà del Centro a reperire medici con la specializzazione in medicina dello sport erano iniziate alla fine dello scorso anno quando gli ultimi due professionisti si erano trasferiti.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400