L'ANALISI
20 Ottobre 2025 - 17:27
CREMONA - Un’ampia e qualificata partecipazione di pubblico ha caratterizzato il convegno dedicato alla nuova fiscalità degli enti del Terzo settore e al futuro delle onlus, tenutosi nei giorni scorsi presso l’aula magna del Campus di Santa Monica dell’Università Cattolica. L’evento ha dimostrato il vivo interesse intorno a un tema cruciale e alle scelte impegnative che attendono gli enti del Terzo Settore, con un focus particolare sulle onlus.
Il seminario è stato organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, attraverso la sua commissione Terzo settore, e dal Collegio notarile di Cremona e Crema, in collaborazione con la facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
I lavori sono iniziati con i saluti istituzionali di Marco Allena, preside della facoltà, e di Giovanni Corioni, presidente del Collegio notarile. A portare il saluto dell’Ordine è stato Paolo Stella Monfredini, il quale ha sottolineato come per le onlus sia ormai partito un vero e proprio “conto alla rovescia” verso la chiusura della relativa anagrafe. Ha evidenziato che alla fine di settembre risultavano ancora iscritti al registro dell’Agenzia delle Entrate circa 16 mila enti, i quali sono ora chiamati a individuare la sezione del Runts più adatta, considerando il proprio modello organizzativo e la nuova fiscalità recentemente varata da Bruxelles.
La scadenza del 31 marzo 2026 per l’iscrizione al Runts rappresenta, per le Onlus, uno spartiacque che le obbliga a confrontarsi con una disciplina completamente rinnovata, che non riguarda solo il profilo fiscale. Il passaggio dalle regole del Tuir a quelle del codice del Terzo settore costituisce, infatti, solo uno degli aspetti da valutare in un panorama normativo radicalmente mutato. Queste novità impongono quindi alle onlus una tabella di marcia molto serrata.
Tuttavia, le novità non toccano esclusivamente le onlus. Molti sono i temi di attualità per l’intero universo del Terzo settore: dal regime di esenzione IVA – per il quale è stato richiesto un rinvio alla Commissione europea – alle figure degli incaricati per i controlli selezionati da reti e centri per il volontariato. Si tratta di enti che rappresentano un pilastro fondamentale della società, spesso chiamati a sopperire o a integrare servizi sociali essenziali.
L’importanza del non profit non è solo sociale, ma anche economica. Il rapporto Terzo settore 2024 di Generali Italia, intitolato ‘Il protagonista della crescita e della coesione sociale del Paese: evoluzione e sfide’, ha stimato in 84 miliardi di euro, pari al 4,4% del PIL, il valore economico annuo generato dal settore.
I lavori del convegno hanno ospitato l’intervento di Veronica Montani, docente di economia delle aziende non profit presso l’Università Cattolica, che ha illustrato il nuovo paradigma per l’individuazione delle attività introdotto dal decreto legislativo 117/2017 dal punto di vista giuridico sostanziale. Giovanni Corioni, invece, trattato il tema della governance nelle onlus durante la transizione dall’anagrafe al Runts.
Gli interventi di Chiara Borghisani e Filippo Bellavite Pellegrini, dottori commercialisti ed esperti di fiscalità del non profit, hanno chiarito le possibili opzioni per le onlus, analizzando nel dettaglio le scelte tra la qualifica di Ets o di impresa sociale e approfondendo le complesse questioni relative alla fiscalità diretta e indiretta.
Il seminario si è infine concluso con un ampio spazio dedicato alle domande del pubblico di addetti ai lavori, che ha così avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con i relatori su casi specifici e dubbi interpretativi.
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