L'ANALISI
18 Ottobre 2025 - 13:08
CINGIA DE' BOTTI - Una chiesa gremita ha dato l’ultimo saluto questa mattina a Fiorenzo Gandolfi, il 76enne morto mercoledì pomeriggio in un incidente stradale a San Daniele Po. In tanti hanno voluto abbracciare la famiglia, la moglie Elda, i figli Mariangela e Davide, ma soprattutto ricordare un uomo molto stimato e conosciuto nella comunità di Cingia de’ Botti. La bara chiara, ricoperta di rose bianche, era già in chiesa quando don Eugenio Trezzi, ex parroco di Isola Dovarese, ha iniziato la celebrazione del rito funebre.
“Quando una comunità si riunisce – ha spiegato don Trezzi nell’omelia – lo fa per condividere qualcosa. Anche quando questo qualcosa è doloroso o mette alla prova. Ma la vita è così, è un mistero che presenta sempre due facce: quella gioiosa, della festa e quella più difficile, quando si fa dramma e allontana le persone. L’ultimo saluto che diamo oggi a Fiorenzo fa parte di uno dei momenti più toccanti che unisce le persone. E oggi siete qui in tanti a dargli l’ultimo saluto. Voi che lo avete conosciuto, pensate ai momenti passati insieme, a quello che ha costruito e ha dato nella sua vita. Questi ricordi vi accompagneranno per sempre”.
E poi un pensiero ai famigliari. “Non c’è una risposta a quanto è successo, anche Gesù è stato una vittima, come tanti altri, proprio come Fiorenzo, una vittima innocente. E questo, nella fede, deve darvi speranza e consolazione. Non so come potrete trovare una ragione a quanto successo, ma noi ci dobbiamo sforzare di trovare consolazione nella parola di Dio. Perché è promessa di risurrezione”. Poi la benedizione del feretro, il saluto e le condoglianze ai famigliari sul sagrato ed il corteo si è avviato al cimitero locale per la tumulazione.
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