L'ANALISI
16 Ottobre 2025 - 16:06
Nel riquadro Fiorenzo Gandolfi, dietro il luogo dell'incidente
CINGIA DE' BOTTI - È un intero paese quello che piange Fiorenzo Gandolfi, il 76enne morto in un tragico incidente martedì pomeriggio mentre stava percorrendo la provinciale 33 all’altezza di San Daniele Po. In tantissimi oggi, tra incredulità e commozione, piangono “Fiore”, molto conosciuto e stimato in paese, e ne tracciano il ricordo di una persona buona, dal carattere gioviale, sempre disponibile e altruista.
«Una persona estremamente concreta — lo ricorda un’amica di famiglia — attiva, che viveva la vita con quella leggerezza tipica di chi ha un cuore buono, libero da qualsiasi macigno. Spesso lo si incontrava in paese e aveva sempre un sorriso, una parola per tutti. Era un grande lavoratore, anche se ora era in pensione. Martedì pomeriggio, il giorno dell’incidente, era andato a Isola Dovarese, dove per tanti anni aveva gestito la cava di sabbia con il fratello Antonio. Stava tornando a casa, il destino ha voluto così».
Forse un malore, una distrazione, il sole basso: l’autovettura di Gandolfi ha invaso l’altra corsia scontrandosi con un mezzo pesante che sopraggiungeva in direzione opposta. L’impatto non ha lasciato scampo e i soccorritori giunti immediatamente sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Dalle pagine social, non appena la notizia della sua morte si è diffusa, sono stati numerosi i messaggi di cordoglio e vicinanza da parte di amici e conoscenti alla moglie Elda, ai figli Mariangela e Davide. «Amava molto la sua famiglia, ne era orgoglioso. Mancherà molto». L’ultimo saluto sabato alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Cingia de’ Botti; la camera ardente è invece allestita domani dalle 8 alle 18 all’Ospedale Maggiore di Cremona.
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