L'ANALISI
17 Ottobre 2025 - 05:25
CASALMAGGIORE - Doveva essere ottobre il mese decisivo per un incontro a Roma per la tangenziale di Casalmaggiore, ma il mese ha ormai superato la metà e non ci sono novità su incontri politici. Inizialmente l’incontro era stato fissato – in maniera verbale e senza nulla di scritto – nella prima decade di ottobre, ma i giorni passano e nulla si muove. La Provincia di Cremona che sta gestendo i contatti e ha preso in mano la questione, a questo punto, ha deciso di sollecitare gli uffici del Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture del ministro Matteo Salvini.
«Noi abbiamo questo contatto aperto con l’onorevole Silvia Comaroli — , commenta il presidente della Provincia Roberto Mariani — e si sta adoperando pure lei per organizzare l’incontro. Per dare uno stimolo in più abbiamo riscritto alla segreteria del Ministro, dove chiediamo un incontro in tempi strettissimi sulla questione tangenziale di Casalmaggiore e se entro la fine di questa settimana non vi sarà una risposta, siamo riusciti a risalire ad un contatto telefonico diretto con la segreteria del viceministro, perché se c’è la necessità di proseguire in questo percorso che è stato iniziato e concretizzare qualcosa, sono fiducioso, che entro pochi giorni riusciamo ad avere il contatto per poterci vedere con Governo, Comune e Regione».
L’incontro potrebbe essere anche risolutivo, almeno per avere da parte del Ministero l’impegno economico, senza il quale i fondi di Regione Lombardia (15 milioni di euro circa) basterebbero soltanto per una parte dell’opera. La tangenziale, ormai svincolata dalla Tibre, dovrà avere vita propria e stante il costo importante, nella misura di 40 milioni di euro stimati, non si può prescindere da un appoggio del Governo.
La tangenziale di Casalmaggiore era tornata d’attualità lo scorso febbraio quando Mariani aveva riportato il progetto al centro dei lavori provinciali, mettendo in secondo piano la tangenzialina di Dovera. «Come presidente della Provincia, cerco di ragionare fuori dagli schemi territoriali, ma basandomi sulle priorità. A Casalmaggiore c’è un’emergenza forte, bisogna intervenire subito. La Provincia deve destinare le proprie risorse dove servono di più, non dove lo chiede un singolo territorio». Mariani solleva anche una questione più ampia sulla gestione delle risorse: «Quando è stato elaborato il Piano Marshall – o Piano Lombardia – chi ha concertato la progettazione delle opere? I territori devono essere riuniti e le risorse distribuite secondo una logica di equilibrio. Nel Cremasco, ad esempio, il raddoppio del ponte di Spino d’Adda nel contesto della statale Paullese è una priorità, così come lo è la tangenziale per Casalmaggiore».
Il problema del traffico di Casalmaggiore, è noto da decenni e negli anni non ha avuto sostanziali modifiche. La causa principale è l’assenza di una tangenziale per bypassare il centro abitato, il che costringe un elevato volume di traffico, compreso quello pesante, a passare per le strade cittadine. Si stima che il traffico giornaliero a Casalmaggiore superi i 20mila veicoli. Diversi, purtroppo, gli incidenti avvenuti nel corso di questi anni, alcuni anche mortali che hanno coinvolti pedoni e ciclisti.
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