L'ANALISI
17 Ottobre 2025 - 05:05
CREMONA - A settembre l’inflazione è scesa rispetto al mese precedente, ma è cresciuta rispetto allo stesso periodo di un anno fa: +1,5%, essenzialmente frutto del costante aumento dei prezzi dei generi alimentari. L’indice tendenziale complessivo di questi ultimi è pari a +3,1% e gli incrementi riguardano soprattutto carne (+5,9%), latticini (+5,1%), caffè, tè e cacao (+19,7%). Solo oli e grassi proseguono la loro corsa in controtendenza, con un indice tendenziale significativamente negativo e identico a quello di agosto: -12,4%. Insomma, i cremonesi continuano a pagare di più ma tirano il fiato: l’inizio autunno è stato meno costoso dell’estate.
La rilevazione territoriale dei prezzi al consumo, redatta dal Comune di Cremona, parla anche di «significativi incrementi degli indici tendenziali di alcuni servizi relativi all’abitazione». Nello specifico, si tratta dei costi per l’acqua (+14,5%) e per gli affitti (+5,8%). I servizi sanitari presentano una crescita complessivamente contenuta (+1,4%), ma con incrementi per i servizi medici (+2,3%), paramedici (+3,2%) e i prodotti farmaceutici (+1,2%). Da segnalare, infine, alcune oscillazioni per viaggiatori e turisti: sembrerebbe essere cessata la corsa al rialzo per il trasporto aereo (+2,8% tendenziale e -22,4% rispetto ad agosto). In compenso sono cresciuti i costi dei pacchetti vacanza (+7,5% su base annua, ma -15,7% sul mese) e dei trasporti marittimi (+11,2% rispetto al 2024, ma -28,9% rispetto ad agosto).
A livello nazionale l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività di settembre, al lordo dei tabacchi, evidenzia una variazione del -0,2% su base mensile e del +1,6% su base annua, dunque di più rispetto all’indice cremonese. In Italia sono in rallentamento i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,5% a +2,4%) e degli alimentari non lavorati (da +5,6% a +4,8%), mentre sono in accelerazione gli energetici regolamentati (da +12,9% a +13,9%) e si registra la ripresa degli energetici non regolamentati (da -6,3% a -5,2%).
Codacons parla di «stangata d’autunno per scuola e alimentari». L’associazione sottolinea che il +1,6% «in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, equivale a un maggiore esborso pari a 529 euro annui per la famiglia tipo e a 731 euro per un nucleo con due figli». A settembre i listini del materiale scolastico (cartoleria e materiale da disegno) sono aumentati in media del +6,1%, rincari anche per i libri (+2,4%). «Se l’inflazione media nazionale risulta sostanzialmente stabile, per alcuni comparti di spesa i prezzi salgono a velocità sostenuta: alimentari e scuola rappresentano spese obbligate per le famiglie».
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