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LA STORIA

L’impresa non prepara la tomba, l’urna può aspettare

Castelverde, la figlia esterrefatta: «Lo racconto per il rispetto dovuto a papà»

Elisa Calamari

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15 Ottobre 2025 - 05:05

L’impresa non prepara la tomba, l’urna può aspettare

CASTELVERDE - In un momento delicato come quello della perdita dell’amato papà, al dolore si è aggiunta l’amarezza per quanto avvenuto ieri mattina in occasione della tumulazione. Che non è avvenuta, perché l’impresa incaricata dal Comune, che avrebbe dovuto preparare e chiudere il tumulo a terra al cimitero, non si è presentata. A raccontare l’accaduto è la figlia del defunto. Ed è un racconto che non avrebbe mai voluto fare, ma che «alla luce dell’indifferenza arrivata dopo l’affronto», ritiene «doveroso». Anche «per rispetto nei confronti di mio padre», dice.

Il funerale è stato giovedì scorso, la salma è stata poi cremata. In questi casi l’urna con le ceneri viene successivamente tumulata, in un giorno e in un orario concordato. E così era previsto proprio ieri: appuntamento fissato per le 11. «Io stessa nei giorni scorsi mi sono recata in municipio, dove mi è stato confermato che era tutto a posto – spiega la figlia –. Nell’occasione mi hanno dato anche il bollettino per il pagamento della sepoltura programmata, in un tumulo già nostro: 300 euro. La scadenza scritta sul bollettino era il 31 ottobre, ma in municipio mi hanno detto che sarebbe stato meglio pagare prima. Così ho fatto».

La donna a quel punto ha provveduto ad avvisare i propri cari e il sacerdote: «In occasione dell’ultimo saluto a papà oltre a noi parenti c’erano altre persone che gli volevano bene e che ci hanno chiesto di poter essere presenti. Così alle 11, come programmato, eravamo tutti al cimitero e c’era anche il don per la benedizione. Nessuna traccia, però, della ditta incaricata di aprire e chiudere il tumulo».

Quando il ritardo ha iniziato ad essere sintomatico di un problema, sia gli addetti dell’impresa funebre sia la figlia del defunto hanno deciso di contattare il municipio. «La conclusione è che nessuno è arrivato e dunque la tumulazione non è avvenuta – spiega la donna –. Ci hanno detto di andare in comune per fissare una nuova data. Agli addetti della mia impresa di onoranze funebri, poi, avrebbero riferito che probabilmente gli incaricati alla tumulazione non hanno letto l’email, ma indipendentemente dalla spiegazione penso sia successo qualcosa di molto grave e che non è purtroppo riparabile».

In attesa di spiegazioni più dettagliate che probabilmente arriveranno nelle prossime ore, la donna chiarisce: «Il nostro referente è il Comune, al quale ho versato la somma necessaria per la tumulazione. A pesare ulteriormente è il fatto che fino ad ora non ho ricevuto scuse: se fossero arrivate, forse, l’amarezza che proviamo sarebbe stata un po’ lenita. Ho anche tentato di parlare con il sindaco, ma non ci sono riuscita. L’unica cosa che mi è stata detta, appunto, è di andare nuovamente in municipio per fissare un’altra data. Come se si trattasse di un appuntamento qualsiasi e non dell’addio a un genitore. E senza preoccuparsi del fatto che lavoro e che andare nuovamente di persona può essere un disagio. Senza preoccuparsi, soprattutto, del fatto che stamattina c’erano persone al cimitero per salutare un proprio caro – conclude –. Un uomo, mio padre, che non meritava un trattamento simile nel paese in cui ha vissuto per tutta la vita». Proprio per rispetto nei suoi confronti, oltre che per evitare che la stessa situazione riaccada con altri defunti, la donna è intenzionata ad approfondire la questione nelle sedi opportune.

Nel tardo pomeriggio di ieri, intanto, abbiamo contattato il sindaco Graziella Locci. Ha riferito di essere stata informata dagli uffici in merito «a una richiesta di appuntamento da parte della donna e la contatterò nelle prossime ore per ricostruire l’accaduto».

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