L'ANALISI
15 Ottobre 2025 - 05:30
CREMONA - Nel 2024 sulle strade italiane è diminuito il numero dei morti, ma la nostra provincia va purtroppo controcorrente: qui è stato registrato un +260% di decessi rispetto al 2023, tanto da collocarla al secondo posto nella classifica negativa, preceduta solo da Napoli. Lo dicono i dati Aci-Istat diffusi ieri, che a livello nazionale parlano di 173.364 incidenti con lesioni (+4,1%) con 3.030 decessi (-0,3% rispetto al 2023 e -4,5% rispetto al 2019).
Andando a vedere il dettaglio sulle tabelle Istat, si scopre appunto che nel 2024 in provincia di Cremona i morti in incidenti sono stati 26, di cui 6 nella città capoluogo, a fronte di 930 sinistri di cui 310 nella sola città. I feriti sono stati complessivamente 1.221. Nel 2023, invece, gli incidenti erano stati di più (989), così come i feriti (1.325), ma i morti si erano fermati a dieci di cui due sulle strade di Cremona città. Interessante anche il dato sui pedoni investiti, che nella nostra provincia l’anno scorso sono stati 67. Gli scontri frontali sono stati invece 55; quelli laterali 391; i tamponamenti 147; gli scontri di veicoli in fermata o arresto 47.
Tornando alle vittime, se la diminuzione si registra principalmente in grandi città come Milano (-30), Venezia (-29) e Bologna (-29) e Roma (-27), l’incremento tocca appunto Napoli (+23), Cremona (+16) e Udine (+14). A livello regionale, le più alte diminuzioni di morti sono state in Veneto (-40), Lazio (-27) e Marche (-17); gli incrementi più consistenti sono stati registrati in Campania (+41), Umbria (+17) e Friuli Venezia Giulia (+17). Rispetto al 2019, anno scelto dalla Commissione europea come riferimento per l’obiettivo 2030 – dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi – 44 province su 107, fra cui Cremona, risultano lontane dal target proprio perché registrano un aumento del numero dei morti sulle strade. In 55 invece si nota una riduzione e nelle restanti 8 province il numero dei morti è rimasto pressoché stabile.
A livello nazionale i pedoni deceduti sulle strade sono stati 470 (-3,1%), 185 i ciclisti (-12,7%) di cui 20 su bici elettrica e 23 i conducenti di monopattino (21 nel 2023, quindi +9,5%). Spicca anche una curiosità: in generale il mese con il maggior numero di incidenti registrati è quello di luglio (maglia nera anche per il numero di morti) mentre a destare meno problemi – quasi certamente anche per effetto del minor numero di giorni – è quello di febbraio. Le fasce orarie in cui si registrano più incidenti con gravissime conseguenze, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono quella mattutina e quella pomeridiana: quando le persone vanno e tornano dal lavoro.
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