L'ANALISI
13 Ottobre 2025 - 19:08
Le colonne da e verso Castelvetro
CREMONA - Dopo una settimana 'di passione', quella di oggi per i pendolari che si spostano dal Piacentino alla città (e viceversa) sembra essere stata una giornata più tranquilla: traffico scorrevole, come ha confermato anche il sindaco di Castelvetro, Silvia Granata. Se nel weekend quest’ultima non aveva nascosto il disappunto per gli effetti della nuova rotatoria di largo Moreni, nelle ore scorse ha parlato di 'termometro' decisamente meno preoccupante. Si riserva comunque di continuare a monitorare la situazione, approfondendo il percorso progettuale, i flussi di traffico e le competenze «certa – ha sottolineato – che le autorità cremonesi non ci lasceranno soli». Il dibattito però continua a tenere banco, fra chi difende la nuova geometria spiegando che il caos è legato solo al cosiddetto 'effetto novità' e chi invece la considera un danno per la circolazione stradale presente e futura.
Filippo Bonali, esperto promotore di mobilità ciclistica, sottolinea innanzitutto che il cantiere non è terminato: «La gente ha comprensibilmente molta fretta di usare la rotonda, ma la fretta è cattiva consigliera e infatti basta andare a vedere come la gente la usa: il 50% senza le frecce, molti rallentano per prendere confidenza e per una volta che usano prudenza li si critica? Inoltre, ci sono ancora operai per le asfaltature, con annessi e connessi movimenti disomogenei degli utenti. È normale che con questi fattori si crei rallentamento. Mi è sembrato sensato il commento della sindaca di Castelvetro, che dice di monitorare i prossimi giorni». Quanto alle 'contestazioni' relative alla ciclabile, sulla base delle carte progettuali reperibili sul sito del Comune Bonali aggiunge: «Come spesso accade si punta il dito sui poveri utenti deboli della strada, senza valutare cosa ci si lascia alle spalle e cioè una rotonda che tonda non era e con vari incidenti; una doppia corsia dal ponte (zona benzinaio) che era 8,85 metri quando una doppia corsia in autostrada è 7,5 metri. Ora siamo a 7 metri e cioè 3,5 + 3,5. L’ingresso in rotonda, da progetto, ha misure più larghe di prima (7,60 metri contro i precedenti 7,10), ma dipende come viene usato. Pare però che sia tutta colpa della ciclabile perché è più facile puntare il dito da un’altra parte... Se proprio dobbiamo parlarne, è stata allargata anche pulendo tutto il verde infestante che negli anni se l’era mangiata: era piccola e molto scomoda da percorrere, ecco perché ora appare grande. È anch’essa porta di accesso della mobilità dal Piacentino. Basta andare a vedere i progetti per capire le motivazioni di un intervento. Ma ciò prende più tempo di qualche colpo sulla tastiera di un computer».
Paolo Targon, consigliere comunale di minoranza a Castelvetro Piacentino e segretario dell’Ordine degli ingegneri di Piacenza, è invece tra coloro che registrano un peggioramento della circolazione. Prova a dare una spiegazione anche tecnica: «Credo che a far rallentare i veicoli, contribuendo a creare gli ingorghi nelle ore di punta, siano le traiettorie un po’ più tortuose rispetto al passato. Ad esempio per quanti si immettono in via del Sale, che ora occupano maggiormente la rotatoria per effetto dell’aiuola realizzata, mentre prima avevano un percorso più rettilineo. Mi sembra più stretta anche la svolta verso la Baldesio. Mi chiedo, poi, se i flussi siano stati monitorati al massimo dello stress, cosa che andava fatta visto che capitano anche chiusure autostradali». Da soccorritore della Pubblica assistenza Monticelli (della quale è stato a lungo presidente) Targon si chiede, inoltre: «In caso di auto in colonna in entrambi i sensi di marcia, come nei giorni scorsi, il passaggio di ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco sarebbe agevole? Ok alla svolta green di Cremona – conclude – ma se poi ciclisti e pedoni respirano lo smog delle auto in colonna...».
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