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Raid vandalico alla stazione, Galbignani attacca: «La sicurezza non si garantisce con gli slogan»

La capogruppo di Rinnova critica l’amministrazione per la mancanza di interventi concreti dopo i danneggiamenti notturni: «Il centrodestra governa da oltre un anno, ora servono soluzioni e controlli reali nei punti più critici della città»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

09 Ottobre 2025 - 05:15

Raid vandalico alla stazione, Galbignani attacca: «La sicurezza non si garantisce con gli slogan»

SORESINA - «Dispiace, certo. Ma incursioni come queste dimostrano che continuare a vantarsi sul tema della sicurezza serve a poco». Laura Galbignani, capogruppo di Rinnova, commenta così l’ultimo raid vandalico alla stazione, dove nelle scorse notti sono stati distrutti i vetri all’ingresso e danneggiato l’orologio della banchina. «È un fatto grave e preoccupante – sottolinea – ma non è certo una novità. Il problema della stazione è noto da anni: quando amministravamo noi, proprio per prevenire questi episodi avevamo attivato un volontario che chiudeva la sala d’attesa di notte e la riapriva alle cinque del mattino. Un accorgimento semplice ma utile, perché quando i locali restano chiusi, i rischi diminuiscono».

La capogruppo respinge al mittente i paragoni con il passato e rimanda la responsabilità all’attuale maggioranza: «Il centrodestra governa da oltre un anno, non è più all’opposizione. Ogni volta che succede qualcosa continuano a coinvolgere la precedente amministrazione, ma oggi tocca a loro trovare le soluzioni. E fino ad ora non si è visto nulla di concreto».

Nel mirino anche i proclami sul potenziamento della Polizia locale: «Si parla tanto dei due nuovi agenti assunti – afferma – ma se il presidio non copre le ore serali e notturne, il problema resta. Servono più controlli nei luoghi sensibili, non solo pattuglie ferme sulla circonvallazione».

La consigliera cita due casi recenti: un principio d’incendio in via Montenero e un lavoratore su un trabattello in mezzo alla strada in via Don Bosco. «Sono fatti minori forse, ma indicano una mancanza di presenza».
E conclude con una stoccata: «Durante la campagna elettorale il centrodestra ha battuto molto sul tasto della sicurezza. Oggi si accorge che il mondo reale non è fatto di slogan, ma di azioni difficili da mettere in campo. È arrivato il momento di dimostrarlo».

«Dispiace, certo. Ma incursioni come queste dimostrano che continuare a vantarsi sul tema della sicurezza serve a poco». Laura Galbignani, capogruppo di Rinnova, commenta così l’ultimo raid vandalico alla stazione, dove nelle scorse notti sono stati distrutti i vetri all’ingresso e danneggiato l’orologio della banchina. «È un fatto grave e preoccupante – sottolinea – ma non è certo una novità. Il problema della stazione è noto da anni: quando amministravamo noi, proprio per prevenire questi episodi avevamo attivato un volontario che chiudeva la sala d’attesa di notte e la riapriva alle cinque del mattino. Un accorgimento semplice ma utile, perché quando i locali restano chiusi, i rischi diminuiscono».


La capogruppo respinge al mittente i paragoni con il passato e rimanda la responsabilità all’attuale maggioranza: «Il centrodestra governa da oltre un anno, non è più all’opposizione. Ogni volta che succede qualcosa continuano a coinvolgere la precedente amministrazione, ma oggi tocca a loro trovare le soluzioni. E fino ad ora non si è visto nulla di concreto».

Nel mirino anche i proclami sul potenziamento della Polizia locale: «Si parla tanto dei due nuovi agenti assunti – afferma – ma se il presidio non copre le ore serali e notturne, il problema resta. Servono più controlli nei luoghi sensibili, non solo pattuglie ferme sulla circonvallazione».


La consigliera cita due casi recenti: un principio d’incendio in via Montenero e un lavoratore su un trabattello in mezzo alla strada in via Don Bosco. «Sono fatti minori forse, ma indicano una mancanza di presenza».
E conclude con una stoccata: «Durante la campagna elettorale il centrodestra ha battuto molto sul tasto della sicurezza. Oggi si accorge che il mondo reale non è fatto di slogan, ma di azioni difficili da mettere in campo. È arrivato il momento di dimostrarlo».

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