L'ANALISI
03 Ottobre 2025 - 05:20
CASTELVETRO - I rattoppi sono ormai all’ordine del giorno, ma l’efficacia è pressoché nulla: specialmente in corrispondenza dei primi giunti arrivando dal Piacentino, le condizioni dell’asfalto al di sotto delle arcate del vecchio ponte in ferro sul Po restano pessime.
E lo sanno bene gli automobilisti che negli ultimi giorni hanno segnalato, anche via social, rischi concreti. Domenica si è verificato un incidente che ha paralizzato la circolazione in direzione Cremona, mentre un motociclista ha rischiato di cadere rovinosamente proprio a causa di una buca (ora riempita) spuntata all’altezza della terza “cerniera” d’acciaio.
Anas compie sopralluoghi quotidiani – anche ieri mattina attorno alle 10 – ma è ormai evidente che servirebbe una riasfaltatura completa. Fra l’altro attesa e annunciata da anni.
«Dopo i campionamenti all’asfalto effettuati nelle scorse settimane proprio per pianificare al meglio l’intervento in carreggiata – spiega il sindaco di Castelvetro, Silvia Granata – avevo pregato che seguissero chiusure con rappezzi ben fatti, estesi alle buche che ogni tanto si aprono. Attualmente la situazione è meno critica rispetto ai giorni scorsi. Sto però ancora aspettando di capire quando e come partiranno i lavori sulla strada. Mi pare di capire sia in corso un dibattito tra la Provincia di Piacenza e Anas, con l’azienda esecutrice in attesa di direttive. Il 13 ottobre ho un appuntamento in Provincia con la presidente Monica Patelli e nell’occasione chiederò di incontrare anche il dirigente Davide Marenghi per un aggiornamento sulla situazione. Nel frattempo, non ho ancora ricevuto risposte da Anas in merito alla mia richiesta di incontro per discutere della portata del viadotto post lavori». Granata ha chiesto garanzie sul mantenimento del divieto di transito rivolto ai tir.
Dalla stessa Anas, intanto, Francesco Scarpulla fa sapere che è già in corso la progettazione di una seconda manutenzione da 8,5 milioni di euro. Un intervento che sarà calibrato sulla base di quello provinciale, già effettuato in golena e da terminare in carreggiata. Il monitoraggio dinamico delle scorse settimane e i campionamenti all’asfalto dei giorni scorsi servono proprio per una «diagnosi» il più possibile attuale, necessaria per stabilire la «terapia». Che Castelvetro e Cremona attendono dal 2018.
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