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CREMONA. NELLE AULE DI GIUSTIZIA

Furto e pugno al vigilante: sentenza

Tre anni fa al Carrefour: tunisino 22enne condannato a 2 anni e 8 mesi

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

29 Settembre 2025 - 20:09

Furto e pugno al vigilante: sentenza

CREMONA - «Non ricordo, perché sono successi tanti fatti». Ma quando il pm ha riletto alla cassiera del Carrefour di via San Tomaso le dichiarazioni rilasciate tre anni fa, sul furto di una confezione di arachidi e di una baguette con pugno all’addetto alla sicurezza, le si è accesa la lampadina: «Pugno... Okay, mi ricordo».

Per la rapina impropria messa a segno la sera del 2 dicembre 2022, Hazem, tunisino oggi 22enne, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi (il pm aveva chiesto 2 anni e 6 mesi).

I fatti. Venerdì 2 dicembre, 19.45. L’equipaggio della Volante interviene al Carrefour. La cassiera racconta di aver visto quattro ragazzi entrare nel supermercato e aggirarsi tra gli scaffali, prelevando della merce poi appoggiata su un altro scaffale in prossimità dell’uscita, con il fine «evidente» di non pagarla. Ci ha visto giusto, la cassiera che avvisa l’addetto alla sicurezza, il quale, dopo che i ragazzi oltrepassano le barriere delle casse senza pagare, li blocca sulla porta, intimando loro di riconsegnare la refurtiva.

Nasce una colluttazione. Il vigilante si prende un pugno violento in faccia da uno di quei giovanotti. Messo fuori gioco, non riesce a impedire ai violenti di fuggire. I quattro si allontanano di corsa. Durante la fuga abbandonano delle confezioni successivamente recuperate dai dipendenti.

L’aggredito viene accompagnato al Pronto soccorso. Ai poliziotti descrive con precisione chi lo ha colpito. Lo conosce, perché assiduo cliente del supermercato. Un investigatore della Squadra mobile lavora sulle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza interno ed esterno del supermercato.

Si focalizza sulle loro caratteristiche fisiche e su come sono vestiti. Cinque giorni dopo, il 7 dicembre, verso le 16, lo stesso investigatore, libero dal servizio, passando per via Dante riconosce due dei quattro giovani. Li pedina, chiama quattro colleghi della Squadra mobile che si muovono sue due auto civetta e seguendo le indicazioni del collega, in via dei Platani fermano i due ragazzi e li identificano. Remissivi, ammettono. «Abbiamo bevuto troppo», giustificano la reazione. I due vengono portati in questura. Uno dei due è minorenne (verrà collocato in una comunità). L’aggredito riconosce anche il maggiorenne che gli ha sferrato il pugno.

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