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CREMONA. L'INCONTRO

Bertolissi apre il cammino verso gli 80 anni della Repubblica: “La Costituzione va guadagnata ogni giorno”

Nel primo appuntamento della rassegna promossa dalla Prefettura, il costituzionalista ha invitato studenti e cittadini a riscoprire il valore profondo della Carta

Rebecca Loffi

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redazioneweb@laprovinciacr.it

29 Settembre 2025 - 19:54

Bertolissi apre il cammino verso gli 80 anni della Repubblica: “La Costituzione va guadagnata ogni giorno”

Bertolissi e Gualandris

CREMONA - La Prefettura di Cremona promuove il ciclo di eventi 'Verso gli 80 anni della Repubblica: un cammino nella Costituzione', dedicato a studenti, docenti e cittadini, per ripercorrere le tappe che portarono alla nascita della Costituzione italiana, il cui 80° anniversario sarà celebrato proprio nel 2026. La rassegna prevedrà tredici incontri, distribuiti da settembre a giugno, in tutta la provincia.

Protagonista del primo appuntamento - ospitato oggi pomeriggio dal Cinema Teatro Filo e moderato da Paolo Gualandris, direttore de La Provincia di Cremona e Crema Mario Bertolissi, professore emerito di Diritto Costituzionale all’Università di Padova, e ideatore del Centro Studi sulle Istituzioni Livio Paladin. Nel corso dell’incontro, si è ricordato che la Costituzione fu redatta dall’Assemblea Costituente, eletta con il referendum del 2 giugno 1946. Dei suoi 556 membri, soltanto 21 erano donne.

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In apertura, un’introduzione del prefetto Antonio Giannelli, promotore dell’iniziativa, in collaborazione con Giusy Rosato, docente di materie letterarie del Liceo Manin. “Spesso, la conoscenza della nostra Costituzione è superficiale - ha ricordato il Prefetto -. Scopo di questi incontri sarà quello di fornire invece delle coordinate di grammatica costituzionale, attraverso un percorso di approfondimento che consentirà a ciascuno di formulare una propria, consapevole, lettura”.

Rosato ha poi letto alcuni passaggi del discorso di insediamento dell’Assemblea Costituente, pronunciato da Giuseppe Saragat il 25 giugno 1946, in cui si evidenziava il valore della vittoria della Repubblica come impegno solenne al rispetto della legalità democratica.

“Considerando lo Statuto Albertino, che fu 'calata dall'alto', viene naturale individuare la differenza con la nostra Carta Costituzionale: essa fu guadagnata - ha spiegato Bertolissi -, ma le generazioni successive, di fatto, la ereditarono esclusivamente, con il rischio di un’assenza della consapevolezza, e della valutazione critica”.

Bertolissi ha poi proseguito: “Ai giovani, la Costituzione si può spiegare in vari modi. Ma senza tralasciare di menzionare il fondamento del patto che essa porta con sé: essa è garanzia di dignità”.

“Per questo, non bisogna ricordarla soltanto come un testo astratto, immobile, 'cadaverizzato' - ha concluso Bertolissi -, ma parlarne ai giovani attraverso la lente dei bisogni, degli interessi che nutrono, rifuggendo una retorica vana, e consentendo loro di continuare a sognare, e a ricreare, la società civile”.

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