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STAGNO LOMBARDO

Caccia a specie protetta: a processo due cacciatori bresciani

Durante un’operazione anti-bracconaggio nel Parco del Morbasco, due uomini di 84 e 80 anni sono stati denunciati per aver abbattuto nove pispole ciascuno, uccelli tutelati dalla Convenzione di Berna

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

25 Settembre 2025 - 18:00

Caccia a specie protetta: a processo due cacciatori bresciani

STAGNO LOMBARDO - Il 6 novembre 2022, un giovedì di caccia, ha sparato a nove uccellini: 9 Pispole, specie protetta dalla Convenzione di Berna. Il cacciatore, bresciano di 84 anni, casa e lavoro in Franciacorta, si è opposto al decreto penale di condanna a 2.000 euro di ammenda. E, dunque, processo. Oggi, per un impedimento del difensore, il giudice ha disposto il rinvio a gennaio.

Nel giovedì di caccia, i carabinieri della Forestale e gli agenti della Polizia provinciale avevano predisposto un servizio anti-bracconaggio nel Parco del Morbasco. L’84enne, munito di regolare licenza, era incappato nei controlli: denuncia e sequestro di arma e uccellini. La Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, anche nota come Convenzione di Berna, fu elaborata nel 1979 e divenne esecutiva dal 1º giugno 1982. È stata recepita in Italia con la legge n. 503 del 5 agosto 1981. È stata ratificata da tutti gli Stati membri dell’Unione europea assieme all’Ucraina. Nel capo di imputazione si richiama la legge 157/1992: stabilisce norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio in Italia.

Quel giovedì, prima dell’84enne, nei controlli anti-bracconaggio era finito un altro cacciatore 80enne, anche lui bresciano, ma della Valtrompia. Era stato denunciato perché aveva abbattuto nove pispole, agevolato da due richiami acustici.

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