L'ANALISI
17 Settembre 2025 - 19:15
MOTTA BALUFFI - «Il ritorno della funzione dell’ufficio tecnico in capo al nostro Comune non vuole essere un attacco all’Unione ma solo un modo per essere più efficienti nelle risposte del settore che ci chiedono i cittadini». È un passaggio di quanto dichiara il sindaco di Motta Antonietta Premoli, in merito alla scelta di 'riprendersi' dall’Unione Municipia – con Scandolara Ravara – il servizio tecnico.
L’argomento è stato oggetto di votazione nel consiglio comunale tenutosi ieri sera. «La scelta non è stata fatta a cuor leggero, le soluzioni attuali non servono per le necessità dei cittadini, bisogna velocizzare le pratiche e dare più risposte a chi ha bisogno del settore, ma non solo anche per finanziamenti del Pnrr e bandi regionali. Anni fa quando si è entrati in Unione anche con la funzione tecnica andava bene così, adesso i tempi sono cambiati. Se un’azienda ha bisogno di un permesso quello gli serve subito. Riconosco l’importanza dell’Unione dove continueremo ad avere gli altri servizi assieme, non ho litigato con Roberto Oliva (sindaco di Scandolara, nda), e non c’è nessuna intenzione di uscire dall’Unione, dove gli altri servizi funzionano perfettamente. Se si esce da un servizio non si esce dall’Unione. Il contributo che daremo all’Unione sarà minore e questo dispiace, ma serve una risposta più rapida verso la cittadinanza». La separazione avverrà dal primo gennaio 2026. «La gestione del personale rimane sull’Unione, e noi cercheremo convenzione con altri enti locali, il tempo non manca e valuteremo bene tutto», conclude.
Il consigliere di minoranza Matteo Carrara è contrario a questa scelta: «Quale figura verrà inserita, di quale categoria, per quante ore e quale sarà l’ulteriore esborso per il Comune? Di tutto questo non vi è traccia nella delibera e nelle motivazioni. Votare a favore di questa delibera vuol dire essere ignoranti in materia su come funziona l’ufficio tecnico di un Comune e quali funzioni svolge, perché è impensabile che una figura con orario ridotto possa occuparsi contemporaneamente dei lavori pubblici, pagare le utenze, dell’edilizia privata, dell’illuminazione pubblica, della viabilità e segnaletica e di altri compiti. Oltre a questo, bisognerebbe valutare i possibili accavallamenti di competenze. I dipendenti dell’Unione che si occupano della manutenzione del verde e che dipendono e sono diretti dalla responsabile dell’ufficio tecnico, a chi dovrebbero rispondere e chi li gestirebbe? L’approvazione di tale delibera non aiuterebbe i conti del Comune che, dopo aver perso il contributo per il servizio di segreteria condivisa, si troverebbe anche a dover perdere quelli per l’ufficio tecnico».
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