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CASALMAGGIORE

Vicomoscano, memorial Andom a sostegno della Cardiologia dell’Oglio Po

In 400 al campo sportivo per ricordare Nazzareno Condina e partecipare a una giornata di solidarietà che ha coinvolto sindaci, personale sanitario e volontari

Pierluigi Cremona

Email:

pierluigi.cremona@virgilio.it

17 Settembre 2025 - 13:48

Vicomoscano, memorial Andom a sostegno della Cardiologia dell’Oglio Po

CASALMAGGIORE - Oltre 400 persone per ricordare un amico e unirsi a supporto dell’ospedale locale. La prima edizione della festa dell’associazione ‘Andom’ è stata un successo di partecipazione e solidarietà. L’iniziativa si è tenuta al campo sportivo di Vicomoscano dove è andato in scena il primo memorial ‘Nazzareno Condina’, in ricordo del giornalista scomparso per malattia un anno fa che aveva creato – partendo dal motto dialettale – l’associazione a scopo benefico. Tra i tanti presenti i sindaci di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni e Motta Baluffi Antonietta Premoli, il personale dall’Ospedale Oglio Po con medici e infermieri della cardiologia e di altri reparti, gli Amici dell’Ospedale Oglio Po e gli ospiti di Casa Giardino. Oltre al pranzo comunitario, tutti i partecipanti hanno indossato la maglietta dell’associazione per una foto ricordo. Ad intrattenere i più piccoli i clown di Avulss Mantova.

andom

«Abbiamo ricordato Nazzareno, nel modo in cui ha sempre desiderato, insieme e con semplicità davanti ad un bicchiere e con il sorriso. È stato un modo per ritrovarsi, a riprova che sono i legami che fanno la differenza e che esistono oltre lo spazio e il tempo. Andom è una parola che è diventata fonte di ispirazione, per andare avanti ognuno con il proprio compagno di viaggio, sempre e comunque, qualunque sia la strada. Ed è una parola che ci ha unito ancora, con la concretezza a cui ci ha abituato Nazzareno, festeggiando il primo anno di vita dell’associazione Andom, nata con lo scopo di fare beneficenza e che quest’anno si è dedicata al reparto della cardiologia», commenta Cristina Magni. «Il nostro intento è quello di individuare di anno in anno un reparto a cui dedicare le nostre energie, per poter, nel nostro piccolo, migliorare l’attività di chi opera all’interno dell’ospedale e di chi lo vive da paziente. Prendersi cura di un luogo che ci sta a cuore, significa prendersi cura anche di noi».

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