L'ANALISI
03 Settembre 2025 - 19:55
CREMONA - Le essenze erbacee di una volta che tornano a fiorire nel centro storico; le fontane di nuovo in funzione; l’idea di un intervento sul calcestre: l’intenzione è di toglierlo. È una bozza preparatoria, o uno schizzo a matita, che restituisce l’ombra dei giardini di piazza Roma che i cremonesi vedranno a riqualificazione completata.
Dopo la seduta di lunedì in pre-giunta, l’assessora Simona Pasquali ha fatto il punto sui primi dettagli (per ora soltanto ipotetici) emersi dall’incontro. Si parte dal finanziamento, rispetto a cui non ci sono novità particolari: «Abbiamo mantenuto la linea già ipotizzata — spiega Pasquali — considerando di utilizzare un milione di euro del fondo Tamoil per il rinnovamento del verde».
«A questa somma — prosegue — abbiamo supposto di aggiungere una quota di 400mila euro, da includere nel bilancio comunale, allo scopo di intervenire nei lavori anche sugli impianti interrati sotto il giardino: si tratta per lo più di fognature, impianti di illuminazione e irrigazione. Non possiamo pensare ad una messa a nuovo del giardino senza tenere conto di ciò che si trova sotto terra».
Sul piatto c’è il ritorno in attività delle due fontane, da cui l’acqua riprenderà a zampillare. «Abbiamo fatto le dovute valutazioni — precisa Pasquali — e la nostra volontà è quella di farle partire entrambe. Compresa la fontana delle Naiadi. Sarebbe uno degli step più importanti del progetto di rifacimento». E lo sarà sia da un punto di vista architettonico sia climatico: «L’obiettivo, tra gli altri, è quello di fornire refrigerio in un contesto della città dove l’esigenza è quella di diminuire il calore».
Sarà anche sistemata la pavimentazione, «anche e soprattutto in termini di abbattimento barriere. Il giardino deve essere accessibile davvero a tutti. Il calcestre, poi, costituisce un problema: interverremo». L’intenzione che trapela sembra essere quella di togliere questa pavimentazione, che tante polemiche aveva suscitato al momento della posa. E anche dopo.
Per quanto riguarda le specie arboree dei ‘nuovi’ giardini, il filo rosso da seguire sarà quello della sobrietà e della storicità. «Il parere dell’agronomo — illustra Pasquali — è stato quello di introdurre nel terreno di piazza Roma fiori che sboccino per tutto l’anno. Inoltre, nell’esaminare le proposte abbiamo ragionato incrociando gli aspetti storici (dando una priorità alle essenze già presenti da tempo in città) e ambientali, nell’ottica di riportare nei giardini quelle specie che sono scomparse (o quasi) nel corso degli anni. Si tratta, in altri termini, di recuperare la storicità».
Ultimo, ma non per importanza, il fattore clima: «In questi ultimi anni — ammette Pasquali — il principale problema che stiamo riscontrando è la siccità. Ragion per cui abbiamo valutato la possibilità di inserire nei giardini essenze più resistenti, capaci di sopravvivere per un periodo di tempo maggiore anche in caso di scarsa disponibilità. Si tratta, d’altra parte — spiega Pasquali —, anche di un risparmio notevole in termini ambientali».
Tuttavia, la realizzazione concreta del progetto non è dietro l’angolo. Anche perché le proposte devono ancora essere passate «al vaglio della Soprintendenza», come spiega Pasquali. In un secondo momento, «in base a quanto emergerà dai rilievi del tecnico della Soprintendenza, ci impegneremo a declinare la nostra proposta nelle forme più opportune». Una catena di passaggi che lascia intendere l’intenzione di procedere con i piedi di piombo: «Considerata l’importanza che i giardini di piazza Roma rivestono per la città, abbiamo intenzione di lavorare con molta riflessione. In attesa del parere imprescindibile della Soprintendenza, ci troviamo nella fase della valutazione parametrica, ipotizzando interventi e costi».
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