L'ANALISI
30 Agosto 2025 - 05:10
SORESINA - Decenni di cammino e una certezza: quando la solidarietà mette radici, sa crescere e moltiplicarsi. È la storia degli Amici del Togo di Soresina, un gruppo nato quasi per scommessa, dall’idea di trasformare la generosità quotidiana dei soresinesi in progetti concreti di sviluppo per i villaggi africani. Da allora, con pazienza e costanza, hanno costruito pozzi per l’acqua, scuole, spazi sanitari e, più recentemente, hanno realizzato uno dei sogni più incredibili: una foresta intera, che oggi nutre e sostiene centinaia di persone.
Dopo il successo della tradizionale festa estiva, che ha visto ancora una volta la città riunita per sostenere la causa, il gruppo ha deciso di prepararsi alla prossima grande tappa: la nuova missione internazionale che in autunno porterà i volontari oltre il Mediterraneo. Ed è per questo che in questi giorni è partita una raccolta straordinaria di beni di prima necessità. Nei punti di raccolta, all’oratorio e in chiesa, chiunque può contribuire donando prodotti semplici ma fondamentali: dentifricio, spazzolini, saponette, deodoranti, creme per il corpo. Oggetti che nelle nostre case passano quasi inosservati, ma che in Africa diventano strumenti preziosi per garantire igiene, salute e dignità.
L’esperienza insegna che dietro ogni piccolo gesto si nasconde un cambiamento concreto. Basta guardare a ciò che è accaduto con il progetto dei teak, gli alberi che lo scorso anno erano appena germogli e che oggi sono già giganti, capaci di trasformarsi in case, mobili, scuole o di essere venduti per ricavare risorse. Una foresta che porta i nomi dei volontari e dei sostenitori soresinesi: Adelina, Edy, Cristina, Nicolas, Linda, Gianpiero e tanti altri, scolpiti su un grande cartello all’ingresso. Un gesto delicato ed elegante che non solo ricorda, ma racconta la missione straordinaria di questa comunità: dare futuro a chi altrimenti non ne avrebbe.
E il futuro non si limita al legname. Dal teak si ricava anche cancelleria, utensili, beni utili alla scuola e alla vita quotidiana. Una filiera virtuosa che assicura lavoro ai giovani, cibo alle famiglie e prospettive di crescita per tutti. Con la raccolta del legname, infatti, i villaggi hanno potuto mandare i figli a scuola, garantire cure agli anziani, sostenere le comunità più fragili. Un modello di sviluppo che dimostra come la solidarietà non sia mai carità fine a sé stessa, ma investimento in dignità e autonomia.
Accanto alla foresta ci sono gli altri progetti che in questi anni hanno preso vita grazie agli Amici del Togo: i pozzi, che hanno portato acqua potabile in villaggi che prima ne erano privi, la scuola che cresce un pezzo alla volta e che rappresenta il simbolo di una speranza più concreta che mai, le strutture sanitarie che hanno permesso di assistere bambini e anziani. Non è esagerato dire che in questi decenni l’associazione soresinese abbia cambiato il destino di intere comunità.
La nuova missione d’autunno ha quindi un valore speciale: dare continuità a questa catena di solidarietà e permettere che l’aiuto arrivi dove ce n’è più bisogno. I volontari non partono mai a mani vuote: insieme agli aiuti materiali portano la vicinanza, l’amicizia, la testimonianza di una comunità che non si volta dall’altra parte. «Ogni gesto di solidarietà si trasforma in alberi che crescono, giovani che lavorano, comunità che prosperano» ricordano i volontari dell’associazione soresinese.
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