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SORESINA. SOLIDARIETÀ

In campo gli Amici del Togo tra gol e cena

Domenica sera l’iniziativa ‘che genera cambiamento’. Ad Ariadello il progetto benefico per aiutare la missione

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

16 Maggio 2025 - 05:05

In campo gli Amici del Togo tra gol e cena

SORESINA - Un piccolo gesto per cambiare la vita di centinaia di bambini, di molte famiglie e anche di un intero villaggio. Il tutto è possibile grazie al lavoro straordinario degli Amici del Togo che tornano in campo domenica 18 maggio 2025 ad Ariadello (la cena alle 19 nel parco del Santuario) chiedendo l’aiuto e la generosità dei soresinesi per proseguire con le missioni internazionali.

Tanti i progetti già partiti e altrettanti i sogni nel cassetto: adesso con quella che è stata definita una ‘giornata che genera il cambiamento’, donando e ricevendo in cambio deliziose pietanze del territorio da gustare tutti insieme in compagnia, è possibile sostenerli. «Ogni gesto di solidarietà si trasforma in alberi che crescono, giovani che lavorano e comunità che prosperano – spiegano i volontari –. Grazie per chi ha deciso o deciderà di essere parte della nostra missione».

Era lo scorso Natale quando nel paese che ha come capitale Lomé, e che da Soresina dista 6.509 chilometri, un educatore invitava i ragazzi a salutare in coro chi la domenica va a pregare a San Siro o beve il caffè guardando la statua in piazza Garibaldi. E fuori dal villaggio c’erano piantine ancora piccole. Adesso c’è una foresta intera di teak. L’anno scorso erano alberelli, oggi sono giganti che somigliano a grattacieli. Ma si tagliano facilmente, come burro. E puoi farci le case, i mobili e puoi anche venderli. Insomma, sfamano un villaggio. Per adesso restano lì, poi verranno abbattuti per creare scuole, per dar da mangiare al nonno e alla nonna, al figlio, al nipotino e molto altro ancora. Puoi anche farci un ospedale.

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Quindi? Tutti falegnami e commercianti di legna? Lo sviluppo si ferma qui? Niente affatto. Dal teak si ricava anche cancelleria per le scuole e i beni di prima necessità per far sopravvivere la popolazione del posto, fino a ieri ridotta alla povertà più assoluta.

L’attività, in conclusione, non offre solo prospettive occupazionali ai giovani del circondario ma, tra qualche anno e quando la superficie sarà interamente piantumata, permetterà con i proventi derivati dalla vendita del legno agli Amici del Togo di autofinanziarsi e iniziare progetti ancora più ambiziosi.

Come quella scuola che viene costruita pezzo dopo pezzo, come l’acqua che non è più un sogno grazie ai pozzi che hanno permesso al villaggio di prosperare, adesso anche la possibilità di poter non solo sopravvivere, bensì vivere del proprio lavoro diventa realtà per chi è nato nel posto più sfortunato del mondo.

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