L'ANALISI
27 Agosto 2025 - 19:39
CREMONA - Ultimi, ultimissimi scampoli di vacanze. Anche il tempo autunnale aiuta ad avvicinarsi all’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Da lunedì si terranno i primi collegi docenti e, almeno per i professori, l’anno sarà ufficialmente iniziato. Il suono della prima campanella è fissato per primarie, medie e superiori il 12 settembre, ma buona parte delle superiori inizierà il giorno prima; per il Cremona 4 l’avvio delle lezioni sarà l’8 settembre. Sarà come tutti gli anni un perpetuo suono di prima campanella scaglionata su più giorni.
Mentre presso l’Ufficio scolastico territoriale (Ust) sono in corso le convocazioni per assegnare i posti di amministrativi e collaboratori scolastici, col 1° settembre prenderanno servizio i neoimmessi in ruolo di personale Ata e personale docente; nel mentre le cattedre a supplenza cominceranno a essere coperte con i bollettini settimanali diramati dall’Ust, attingendo dalle Graduatorie provinciali di supplenza (Gps).
L’anno si apre sotto il segno del controllo e di un maggior rigore, auspicato dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, con il voto in condotta e i lavori socialmente utili, ma anche con una stretta all’uso dei cellulari. Cellulari banditi da scuola: questo l’indirizzo del dicastero dell’Istruzione e del Merito.
«Il divieto si preannuncia pressoché totale — commenta Alberto Ferrari, preside del liceo Aselli —. In linea di principio poter evitare di usare il cellulare anche nei momenti di relax, come l’intervallo, è un’idea che dovrebbe incoraggiare le relazioni fra i ragazzi. Noi abbiamo già limitato l’uso, acquistando tasche portaoggetti in cui i ragazzi depositano i loro cellulari. Ma per evitarne l’utilizzo dovremmo acquistare dei contenitori a tutela dei cellulari e a prova di furto. Faremo delle prove, ma contiamo sul senso di responsabilità dei ragazzi. Chi verrà trovato a utilizzare il cellulare sarà richiamato, fino a provvedimenti più pesanti se gli episodi si ripeteranno. L’idea è comunque quella di usare il buon senso e di aiutare i ragazzi a gestire gli strumenti informatici, a iniziare dall’Intelligenza artificiale, come richiesto dal ministero».
Simona Piperno, preside del Torriani, conferma la difficoltà oggettiva nel «requisire i cellulari» a inizio mattina: «La nostra attività didattica prevede che gli studenti si spostino di aula in aula a seconda delle discipline, un motivo di difficoltà in più nel lasciare i cellulari incustoditi in spazi condivisi non sempre dalla stessa classe — spiega —. La circolare ministeriale chiede chiaramente di tenere spenti i cellulari durante tutto il tempo scuola, non mancano le sanzioni disciplinari, ma credo che potremo far conto sul buon senso dei ragazzi. All’inizio non sarà facile, ma credo che ne avranno un vantaggio le relazioni. Certo è una questione delicata, la norma prevede che l’utilizzo di device sia consentito in contesti didattici».
Osserva Nicoletta Ferrari dell’Einaudi: «Abbiamo provveduto a cambiare il regolamento del patto educativo, monitoreremo che i ragazzi non usino il cellulare, anche se in ambiti didattici definiti sarà possibile usare il device della scuola e in via eccezionale quelli personali. La norma lo permette — ci tiene a sottolineare la preside —. Si tratta di una sfida impegnativa che abbiamo impostato come un percorso condiviso. Le sanzioni ci sono, ma la speranza è che dopo le prime difficoltà gli studenti capiscano la libertà di alzare il volto dallo schermo dello smartphone».
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