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I CONTI IN TASCA AI CREMONESI

La vita sempre più cara: inflazione su dell’1,2%

L’aumento, che è inferiore alla media nazionale (+1,7%), vale 363 euro per le famiglie

La Provincia Redazione

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12 Agosto 2025 - 05:30

La vita sempre più cara: inflazione su dell’1,2%

CREMONA - L’inflazione continua a crescere, anche a Cremona, dove però l’aumento colpisce meno che in altre città. A renderlo noto la nuova classifica dell’Unione nazionale consumatori sulla base dell’analisi Istat dei dati territoriali.

Il costo della vita è aumentato generalmente ovunque, ma con ritmi diversi: Cremona si colloca al 48esimo posto sui 78 comuni capoluogo rilevati dalla classifica. Con un incremento dell’1,2% il territorio cremonese si colloca sotto la media nazionale, a quota 1,7%, e anche delle città vicine come Bergamo, Brescia e Piacenza.

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inflazione

Il dato in percentuale, nella sua chiarezza, non restituisce però la complessità della rilevazione: in termini assoluti una stessa percentuale può significare una spesa ben diversa sui bilanci famigliari. Per esempio proprio Cremona condivide il dato di crescita dell’1,2% con diverse città più in basso nella classifica. Se nella città del Torrazzo la variazione comporta un aumento sulle spese famigliari di 363 euro, mentre lo stesso 1,2% vale 330 euro a Forlì-Cesena, 284 a Palermo, 233 a Catanzaro.

In testa alla graduatoria, Rimini dove l'inflazione tendenziale pari a +2,8%, la più alta d'Italia, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 771 euro per una famiglia media.

La segue a stretto giro Bolzano che, con +2,2% su luglio 2024, ha un incremento di spesa annuo pari a 730 euro a famiglia. Al terzo posto Belluno, terza sia per inflazione, con +2,6%, che per spesa supplementare, pari a 678 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Pistoia che, con un'inflazione del 2,4%, la quarta più alta del Paese, registra una stangata pari a 649 euro. Seguono Padova (+2,3%, +634 euro), Arezzo (+2,3% e +622 euro), al settimo posto Trieste (+2,1%, +590 euro), poi Verona (+2%, +551 euro). Cosenza, che ha la seconda maggior inflazione, +2,7%, si colloca "solo" al 13° posto con +525 euro.

Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia è Pisa, dove con +0,6%, l'inflazione più bassa d'Italia, si ha un aumento annuo di 162 euro. Al secondo posto Campobasso, +0,7% (seconda per inflazione minore, ex aequo con Aosta) e un maggior costo della vita di 165 euro. Medaglia di bronzo per Benevento (+0,8% e +177 euro). Seguono, nella classifica delle città risparmiose, Sassari (+0,9%, +179 euro), Aosta (+0,7%, +194 euro), Brindisi (1%, +197 euro), al settimo posto Trapani (+0,9%, +208 euro), poi Reggio Emilia (+0,8%, +220 euro) e Caserta (+1%, +221 euro). Chiude la top ten delle migliori, con 233 euro, Catanzaro (+1,2%).

CIOCCOLATO E VACANZE, ORMAI UN LUSSO

Cremona conferma il trend nazionale con un aumento dei prezzi al consumo che a luglio segna +2,8% su base annua, secondo i dati rilevati dall'Ufficio statistica del Comune per conto dell’Istat. Il carovita continua a colpire soprattutto il comparto alimentare, con picchi che mettono a dura prova i bilanci delle famiglie.
A partire dai bisogni primari si registra un aumento delle spese legate all'abitazione, che restano critiche: gli affitti segnano un +5,4% e l’acqua addirittura un +14,5% rispetto a luglio 2023. Un timido sollievo arriva dall'energia elettrica, che per una volta registra un -2,1%, seppur insufficiente a compensare gli aumenti degli ultimi anni.
Anche sul carrello della spesa i portafogli si fanno più pesanti: tra le voci che pesano maggiormente spicca il balzo del 19% per caffè, tè e cacao. Seguono uova e latticini (+5%), carne e dolci (+4,4%). Unico dato positivo in questo settore è il calo del 13% per oli e grassi, dopo mesi di rincari. A sorpresa, luglio – tradizionalmente mese dei saldi – non ha portato i consueti ribassi nel settore moda: i prezzi degli indumenti sono rimasti stabili, mentre gli accessori sono addirittura aumentati del 2%. In vista dell’estate, i pacchetti vacanza hanno registrato un +7,4%, mentre continua il calo dei prezzi per smartphone e dispositivi elettronici (-15% su base annua e -2,4% rispetto a giugno), con il settore tech che sembra essere l'unico a offrire reali opportunità di risparmio.

Se da un lato alcuni segnali (come il calo di energia e oli) lasciano sperare in una possibile inversione di tendenza, la struttura dell’inflazione cremonese mostra ancora diverse criticità.

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