L'ANALISI
31 Luglio 2025 - 05:30
CREMONA - Aumenta l’importo medio dei mutui richiesti, ma anche l’età dei richiedenti e la durata: la nostra provincia va parzialmente controcorrente rispetto al resto della Lombardia, dove invece i sottoscrittori di mutui sono sempre più giovani e dove la durata risulta pressoché stabile.
A tracciare un’analisi dettagliata sul mercato e sulle condizioni di finanziamento è MutuiOnline.it, comparatore leader in Italia che realizza periodicamente un report sull’andamento. La premessa è chiara: dopo un 2023 difficile a causa dei tassi di interesse alle stelle, il mercato dei mutui in Italia ha mostrato segnali di ripresa nel corso del 2024, favorito da condizioni di finanziamento progressivamente più favorevoli, e nei primi sette mesi di questo 2025 il trend continua. La discesa dei tassi rende infatti il credito più accessibile alle famiglie e le abitudini dei consumatori si stanno evolvendo rispetto al passato.
A Cremona l’importo medio richiesto quest’anno è pari a 121.504 euro, mentre nello stesso periodo del 2024 era stato 119.722 euro. Diminuisce invece il valore immobile medio, da 177.937 a 173.168 euro. Nel resto della Regione l’importo medio richiesto scende solo a Lodi (da 125.497 a 123.362 euro) e a Sondrio (da 141.915 a 131.261 euro), mentre il valore immobile medio scende anche a Bergamo, Brescia, Varese e di nuovo Lodi e Sondrio. Interessante il dato relativo all’età dei richiedenti, che a Cremona fa registrare un lieve rialzo (da 38,4 a 38,5 anni) mentre è in calo in quasi tutte le altre province, eccetto Milano e Monza. Lodi è la provincia dove l’età dei richiedenti si è abbassata maggiormente: da 40 anni a 37,9 anni in media. Complessivamente, invece, in Lombardia si è passati dai 39 anni e 2 mesi a 38 anni e 7 mesi. La durata media del mutuo, che a Cremona è passata da 23,6 a 24,1 anni, nel resto della Lombardia è invece stabile a 24 anni e 9 mesi sia nel 2024 che nel 2025. Pavia è quella dove l’incremento è stato maggiore rispetto allo scorso anno, passando da un dato medio di 23 anni e 6 mesi nel periodo gennaio-luglio del 2024 ai 24 anni e 7 mesi attuali. Per quanto riguarda infine il Loan-to-value, ovvero il rapporto tra importo richiesto dal mutuatario e il valore dell’immobile, a Cremona si passa dal 72,5% del 2024 al 75,1% dei primi sette mesi del 2025: è la percentuale più alta in regione. Quella più bassa la troviamo invece a Milano ed è pari al 66,4%; a Brescia si registra l’incremento maggiore, con un Ltv che è cresciuto dal 68,7% al 71,2%.
Matteo Favaro, managing director e chief operating officer di MutuiOnline.it, commenta: «Il 2024 è stato l’anno della ripresa del mercato grazie alla politica di taglio tassi operata dalla Bce. Questo ha portato a un notevole calo del tasso annuo nominale medio dei mutui, soprattutto per quanto riguarda quelli a tasso variabile, passati da una media del 4,66% di luglio scorso al 2,67% attuale. Per chi ha scelto questa tipologia di finanziamento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ora il risparmio su un mutuo ventennale da 160mila euro è pari a 165 euro al mese, con la rata che da 1.026 euro è scesa a 861 euro, per un risparmio complessivo di 39.600 euro. Il tasso fisso, tornato meno conveniente rispetto al variabile, con un tasso medio del 3,15% si attesta comunque su livelli più che accettabili e rappresenta ancora un’opzione sicura e molto valida. Non bisogna dimenticare che il mutuo può essere sempre cambiato grazie alla surroga — conclude —: questa operazione gratuita permette di trasferire il mutuo da una banca a un’altra, approfittando delle migliori condizioni offerte dal nuovo istituto».
Rispetto al 2024 va detto infine che in Lombardia sono cambiate le preferenze dei richiedenti relative alla finalità di mutuo richiesta. La quota di consumatori che finanzia l’acquisto della prima casa è infatti diminuita dal 55,2% registrato nei primi sette mesi dello scorso anno al 54% dello stesso periodo del 2025. Stabili invece le richieste di mutuo per l’acquisto della seconda casa (ferme al 6,8%) e in leggero calo quelle di ristrutturazione (da 1,5% a 1,3%). Aumentano le richieste per la surroga del mutuo, che dal 36,1% salgono al 37,3%. Restano invariate anche le richieste per consolidamento, ferme allo 0,5%.
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