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CASALMAGGIORE. IL CASO BUSI

«Per la presidente zero incompatibilità»

Caso Masseroni, Toscani reclama trasparenza. Bongiovanni: «Nessun conflitto di interessi»

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

01 Agosto 2025 - 19:37

«Per la presidente zero incompatibilità»

CASALMAGGIORE - L’ultima interpellanza della serata di consiglio comunale di ieri è stata dedicata alle accuse di poca trasparenza nella nomina della presidente della Fondazione Busi, sottoscritta dal gruppo Casalmaggiore la tua città. La contestazione si basava sul fatto che la figura della presidente, Bruna Masseroni, al momento della nomina fosse anche – ed è questo il punto critico sollevato – responsabile dell’Ufficio di pubblica tutela (Upt) dell’Asst di Cremona e, fino a gennaio, anche dell’Ats della Val Padana. L’istanza è partita da alcune segnalazioni di familiari di ospiti della Rsa, riportate dalla stampa locale, che si sarebbero rivolti all’Upt per denunciare disservizi, trovandosi però di fronte alla stessa persona che guida l’ente oggetto delle loro lamentele. «È una situazione che non è solo teorica, è accaduta davvero» ha denunciato in aula il consigliere Luciano Toscani. I consiglieri di opposizione hanno posto una questione di principio e metodo: siamo davanti a un conflitto di interessi oggettivo?

Il sindaco Filippo Bongiovanni ha risposto nel merito, respingendo tutte le accuse in modo netto: «Non c’è alcun conflitto di interessi. L’incarico in corso di Upt di Asst Cremona non riguarda le fondazioni private, ma esclusivamente le strutture direttamente gestite da Asst, ospedali e case di comunità. Masseroni è stata trasparente: ha subito informato il sottoscritto e le direzioni generali di Ats e Asst della sua nomina e chiesto una valutazione sull’eventuale incompatibilità. Peraltro tutti questi incarichi sono svolti da Masseroni in modo totalmente gratuito, mettendo a disposizione della comunità la sua esperienza di tecnico del settore. Si aggiunga che nessuna delle due aziende sanitarie ha ritenuto necessaria una rinuncia all'incarico».

In Ats l’incarico era ad interim, in attesa dell’espletamento delle procedure di assegnazione a un nuovo incaricato, che erano già in corso, che poi si sono concretizzate nel gennaio 2025 sostituendo la Masseroni con altro Upt. «Il curriculum - afferma ancora il sindaco — includeva una nota informativa che dava conto della situazione e la questione era già stata sollevata a livello istituzionale. Inoltre non vi è nessuna incompatibilità nella nomina consigliare al Busi da parte dell'amministrazione comunale, il codice etico citato nell'interpellanza è fuori luogo, perché riguarda i rapporti con le pubbliche amministrazioni o altri organi, dicendo solo che chi è delegato, dal Cda del Busi, a entrare in contatto con questi enti, non deve avere conflitti di interessi, specificando addirittura che si possono delegare anche consulenti terzi».

L’interpellanza ha poi toccato un secondo punto caldo: le recenti decisioni del Cda della Fondazione Busi, giudicate dai consiglieri «delicate e con potenziale impatto patrimoniale». In particolare, nel mirino è finita la messa in vendita di Casa Fontana, struttura storica per cui era stato presentato un progetto di riqualificazione a Fondazione Cariplo – respinto solo a fine giugno. Ma la pubblicazione dell’avviso di vendita era già avvenuta a metà giugno, prima dell’esito del bando. «O il progetto era solo di facciata, oppure si è tenuto il piede in due scarpe – ha detto Toscani – in ogni caso, la logica ci sfugge».

È stato chiesto un impegno del consiglio comunale per fermare la vendita e cercare fondi per un progetto alternativo entro un anno. Ma anche su questo punto il sindaco ha posto dei limiti chiari: «La Fondazione Busi è un ente di diritto privato. Il Comune nomina il Cda, per garantire terzietà e rappresentanza, ma non può interferire con la sua operatività. Altrimenti si rischierebbero reali forzature istituzionali. Il Cda che inviteremo prossimamente in consiglio comunale a relazionare a distanza di un anno dall'ultima volta informerà sull'andamento della Fondazione». In conclusione, nella replica, i consiglieri proponenti hanno annunciato l’intenzione di presentare comunque una mozione, ritenendo la risposta del sindaco «insoddisfacente».

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