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IL SOGNO REALIZZATO

Fondazione Busi: quando il ricordo diventa cura

In memoria della mamma di una dipendente raccolta fondi per acquistare uno strumento multisensoriale. Obiettivo raggiunto

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

10 Luglio 2025 - 05:20

Fondazione Busi: quando il ricordo diventa cura

CASALMAGGIORE - Alla Fondazione Conte Carlo Busi, c’è un filo sottile, ma fortissimo, che unisce le persone nei momenti più delicati. Un filo fatto di affetto, di ricordi, di solidarietà. E quel filo ha legato una storia personale a un sogno collettivo, trasformando il dolore in un gesto d’amore capace di generare benessere per tanti. In memoria della mamma di una dipendente dell’ente guidato dalla presidente Bruna Masseroni, le sue colleghe hanno scelto di fare qualcosa di semplice e bellissimo: raccogliere una somma di denaro da donarle come segno di vicinanza e affetto. Un gesto sincero, che ha toccato profondamente la figlia, spingendola a sua volta a destinare quella cifra alla campagna di raccolta fondi della Fondazione.


Questa scelta, nata dal cuore, ha contribuito a qualcosa di grande: grazie a 71 sostenitori e al sostegno di tante persone come lei, la campagna ‘Un sogno che diventa realtà… in tutti i sensi’ ha raggiunto – e superato – l’obiettivo: sono stati raccolti 12.622 euro a fronte di un traguardo iniziale di 6.050 euro e con quei fondi è stato acquistato uno strumento multisensoriale pensato per migliorare la qualità della vita delle persone con demenza. Uno strumento che oggi sta già regalando stimoli, relazioni, emozioni e momenti di benessere agli ospiti della Fondazione.

La presidente Bruna Masseroni


«È un risultato concreto, ma anche carico di significato, perché dietro ogni euro donato ci sono storie, intenzioni, memorie». Come quella di una madre che, pur non conoscendo direttamente gli ospiti della Rsa, si interessava sinceramente al loro benessere, ascoltava i racconti della figlia e si prendeva a cuore così le loro vite. Un affetto silenzioso, ma profondo, che oggi trova una forma tangibile in questo dono condiviso.


«Questa donazione — commenta Masseroni — è molto più di un semplice contributo: è un abbraccio che attraversa generazioni, è la testimonianza di un amore che continua, è il segno tangibile di quanto il prendersi cura dell’altro lasci tracce indelebili. A nome della Fondazione e di tutta la comunità, grazie. Ci ricordate quanto l’umanità, la solidarietà e il ricordo possano essere potenti strumenti di cura».


Ma il sogno non si ferma qui. «Continueremo a investire nella multisensorialità, a sviluppare nuovi progetti e a mettere sempre la persona al centro, anche e soprattutto nella fragilità. Insieme, possiamo fare ancora molto».

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