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ISOLA DOVARESE

Dopo un anno di lavori la Rsa riapre le porte

Fondazione San Giuseppe riqualificata e restituita alla comunità e al pubblico

Antonella Bodini

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26 Luglio 2025 - 18:22

Dopo un anno di lavori la Rsa riapre le porte

Walter Montini e don Samuele Riva

ISOLA DOVARESE - Un anno di lavori per rinnovare la Fondazione San Giuseppe. È stata finalmente riaperta alla cittadinanza la casa di riposo di Isola Dovarese dopo il lungo intervento di riqualificazione che ha restituito alla comunità isolana la sua Rsa. Un’opera complessa e a tratti complicata, resa possibile in gran parte grazie al contributo governativo ex bonus 110 - Decreto rilancio.

Questa mattina, nell’accogliente chiostro della sede di largo della Vittoria la cerimonia alla presenza del presidente della Fondazione Walter Montini, del consiglio d’amministrazione, ma anche delle autorità civili, del sindaco di Isola Dovarese Gianpaolo Gansi, dei presidenti delle Rsa del territorio, dei parenti e dei famigliari dei residenti. Dopo l’intrattenimento musicale curato dal gruppo BandOglio, la parola è passata al presidente Montini che ha fatto gli onori di casa. «È motivo di orgoglio – ha spiegato - poter restituire oggi alla comunità, dopo un anno di lavori strutturali interni ed esterni, la sua Casa di riposo, istituita tra il 1919 e 1920 e dedicata a San Giuseppe. A distanza di 105 anni restituiamo oggi, animati dallo stesso entusiasmo e determinazione di quei fondatori, una struttura completamente rimessa a nuovo in tutte le sue componenti edilizie e architettoniche».

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Un intervento da oltre sette milioni di euro derivanti dal contributo governativo e risorse proprie. «È stata una scommessa, una sfida vinta che tutto il consiglio di amministrazione della fondazione ha osato fare, non senza timori e preoccupazioni iniziali. Non era scontata la ‘vittoria’: è stata una avventura vissuta giorno per giorno affrontando ogni tipologia di problemi da più piccolo al più complicato, con un cda responsabile, coeso, sempre attento ad ogni ‘respiro di vita’ della Fondazione. E oggi il risultato è qui davanti a tutti voi».

Infine «consentitemi una annotazione di natura generale. I nostri tempi sono spesso caratterizzati e accompagnati da mediocrità, espressa in forme di rassegnazione, di scelte tiepide, di mancanza di visione e coraggio. E allora forse sta proprio a noi, fare la nostra parte, con determinazione, coerenza, passione e uno sguardo progettuale lungo, come hanno fatto i fondatori nel passato. Perché è nei contesti quotidiani che si può costruire qualcosa di bello soprattutto in questi nostri territori spesso dimenticati da Dio: e noi l'abbiamo fatto».

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Poi il presidente ha ringraziato tutto il personale, le maestranze dell’impresa che si è occupata dell’intervento, la Soprintendenza, l’amministrazione comunale ed infine tutti i presenti per aver condiviso un momento così importante e significativo. Oltre che scusarsi per i disagi arrecati ad ospiti e famigliari.

Poi gli interventi di Giovanni Scotti, presidente Arsac e del primo cittadino Gianpaolo Gansi. «Voglio rinnovare i complimenti – ha dichiarato Scotti – perché siete i primi che arrivano al traguardo di questo viaggio intrapreso da tante strutture del nostro territorio. Quello che viene restituito è uno spazio bello, accogliente ed efficiente che serve a scostarci da quella visione sempre latente degli ospizi lager. L’eccellenza non è eccezione, ma l’ordinarietà e il nostro impegno sarà sempre quello di migliorare sempre più queste realtà».

Anche Gansi ha sottolineato il grande orgoglio di aver ritrovato un luogo completamente rinnovato a fronte delle tante difficoltà e di un percorso non sempre lineare.

Infine la benedizione del prossimo parroco di Isola Dovarese, don Samuele Riva, che ha ribadito come «l’esperienza di questi luoghi di dolore, sollievo, ma anche gioia abbiano il potere di rendere migliore, anche solo per un istante, la vita di ognuno di noi».

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