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IL TREND DEMOGRAFICO: I NUMERI DELL'ISTAT

Siamo sempre più soli, addio famiglia da spot

Quelle formate da una persona sono la maggioranza: è la nuova sfida per il Welfare

Niccolò Poli

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redazioneweb@laprovinciacr.it

26 Luglio 2025 - 05:20

Siamo sempre più soli, addio famiglia da spot

CREMONA - Le famiglie composte da una sola persona a Cremona e provincia sono sempre di più. Lo dicono i dati Istat, aggiornati al 2023, che evidenziano una crescita costante di questo fenomeno sociale. I numeri parlano chiaro e dicono che oggi è proprio questo il tipo di famiglia più diffuso sul nostro territorio. Le famiglie ‘tradizionali’, quelle degli spot pubblicitari di un tempo per intenderci, con due genitori e due o più figli, sono insomma una minoranza. In tutta la provincia le famiglie monopersonali (con un solo componente) sono 53.563, su un totale di 155.078: il 34,54%. All’altro estremo, quelle con 6 o più persone sono solo 2.243. In percentuale, l’1,45. A Cremona i dati sono forse ancora più significativi: su un totale di 33.983 famiglie, solo sotto 381 tetti ci sono 6 o più persone. Quelle composte da un solo componente sono invece 14.374. Il 42,30% del totale. Secondo i dati statistici forniti dall’Anagrafe del Comune di Cremona inoltre, le famiglie che hanno al loro interno 6 persone o più sono per la maggior parte composte da almeno uno straniero.

Anche a Crema la situazione è molto simile. Su 15.917 famiglie, 6321 sono unipersonali. Quasi il 40% del totale. A Casalmaggiore la percentuale è invece un pochino più bassa. Le famiglie con un solo componente sono il 32,70% del totale, mentre sono un pochino sopra la media quelle con 6 o più componenti: 167, il 2,62%.

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Un fenomeno sociale che secondo gli esperti è destinato a crescere ulteriormente nel corso dei prossimi anni. Alla base di questo cambiamento ci sarebbero fattori sociali, culturali, economici e demografici che hanno spinto sempre più persone a scelte di vite diverse. Chi per necessità, chi per convenienza, chi per scelta. Sono sempre più le famiglie unipersonali presenti nella nostra provincia e in generale nel nostro Paese. Italia che è anche alle prese con un nuovo calo demografico: nel 2024 nel nostro Paese sono nati infatti solo 370mila bambini. Numero inferiore addirittura al minimo storico di 30 anni fa. Oggi una famiglia italiana è composta da 2,2 persone, contro le 2,6 di vent’anni fa e un terzo dei nuclei è poi formato da una sola persona. È evidente dunque come il concetto di famiglia stia profondamente cambiando nel corso di questi anni.

È dello stesso avviso anche Marina Della Giovanna, assessora alle Politiche sociali e fragilità del Comune di Cremona: «È evidente come il progressivo restringimento dei nuclei familiari che ormai da anni si registra nella società italiana discenda da una complessa combinazione di elementi, in particolare calo della natalità e aumento dell’aspettativa di vita». A Cremona però la situazione è forse più evidente che altrove. I numeri sono in costante crescita e l’assessora punta il dito sull’elevata età media delle persone presenti nel nostro territorio, che aumentano inevitabilmente la percentuale di famiglie unipersonali: «Sul dato specifico relativo alla composizione delle famiglie nella nostra città — continua —, dove il numero di quelle unipersonali risulta essere più alto rispetto alla media nazionale, incide sicuramente l’alto tasso di invecchiamento del nostro territorio».

L’aumento generale del numero delle famiglie unipersonali in tutto il nostro Paese dovrà essere necessariamente accompagnato da un cambiamento radicale da parte delle istituzioni e della politica locale. Il sistema welfare attuale, per esempio, è infatti principalmente pensato per sostenere nuclei familiari ‘tradizionali’ e non quelli unipersonali. Se cambia il tipo delle famiglie presenti nelle città, devono aggiornarsi anche i servizi.

«Per l’amministrazione comunale – conclude l’assessora — significa ripensare i servizi e le politiche tradizionalmente rivolti alle famiglie più numerose a favore di interventi specificatamente mirati ad affrontare il rischio di marginalizzazione economica e di isolamento sociale al quale le persone anziane sole, per lo più donne vedove, sono maggiormente esposte».

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Commenti all'articolo

  • rugginesana

    26 Luglio 2025 - 08:48

    Il mondo è cambiato.

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