L'ANALISI
20 Febbraio 2025 - 05:25
CREMONA - Come sarà la geografia demografica di Cremona e provincia nel 2043? Quanti saranno gli over 65? E i giovani saranno una razza in via d’estinzione? A cercare di predire il futuro su dati certificati Istat, incrociando quelli locali, è il rapporto stilato dalla Provincia, dal titolo ‘Previsioni demografiche e stima della popolazione scolastica’, curato da Michela Dusi, responsabile dell’Ufficio Statistico della Provincia, realizzato su input del presidente, Roberto Mariani. Lo scenario che attende il territorio italiano, dunque anche quello cremonese, non è roseo, a partire dal calo della popolazione in età scolare, che costringerà a rivedere l’intero sistema formativo.
Il report, infatti, dopo aver delineato il contesto demografico nazionale, si concentra sull’andamento previsionale dei cremonesi, che partendo dal 2023 e arrivando al 2043, frequenteranno le scuole di ogni ordine e grado.
L’ampio respiro previsionale della ricerca parte dal fatto che da alcuni anni l’Istat mette a disposizione, sul proprio sito, tra le statistiche sperimentali, le previsioni demografiche della popolazione, ripartita per classi d’età quinquennali, per tutte le Province, i Comuni capoluogo ed i Comuni che superano i 5mila abitanti.
«Questi dati, soprattutto nel lungo termine, vanno trattati con cautela, perché l’evoluzione della popolazione risulta tanto più incerta quanto più ci si allontana dall’anno base, soprattutto in piccole realtà geografiche come quelle comunali», scrive Dusi nella nota metodologica del report.
Sulla popolazione cremonese provinciale si osserva come «contrariamente a quanto è avvenuto in provincia negli ultimi dieci anni, nei prossimi 20 anni l’Istat prevede un aumento della popolazione provinciale — si legge nel report —. In particolare, nel medio periodo, ovvero fino al 2030, la popolazione dovrebbe crescere dell’1,46% (+5.130 abitanti rispetto al primo gennaio 2023) fino a raggiungere i 357.319 abitanti, e nel lungo periodo, ovvero nel 2043, quando dovrebbe raggiungere i 359.357 abitanti».
A fronte dei dati totali, si modificherà la geografia demografica del territorio. «La composizione per età della popolazione sarà però molto diversa da quella attuale, perché cresceranno gli anziani e diminuirà la popolazione delle fasce d’età 0-14 anni e 15-64 anni - prosegue Dusi —. La popolazione nella fascia 0-14 anni dovrebbe continuare a diminuire fino al 2033, facendo registrare un calo del 9,6% (meno 4.130 abitanti rispetto all’1 gennaio 2023), per poi riprendersi con una crescita costante fino al 2043 (fino a raggiungere i 41.286 abitanti), senza però eguagliare i valori attuali. Nel 2043 si avrebbero infatti 1.823 abitanti in meno rispetto al 2023, con un calo del 4,23%». Ma è analizzando le varie fasce d’età nel lasso di tempo di vent’anni che risultano evidenti i cambiamenti a cui va incontro il territorio cremonese.
«La popolazione 0-14 anni, che adesso costituisce il 12% del totale, dovrebbe diventare l’11% sia nel 2030 che nel 2043 — prosegue nella sua analisi l’autrice della ricerca demografico-statistica —. La fascia di cremonesi dai 15 ai 64 anni, che adesso è il 63% della popolazione, dovrebbe diventare il 62% nel 2030 e il 56% nel 2043. Si tratta di un calo di sette punti percentuali, di notevole importanza se lo si correla con le prospettive della popolazione degli over 65. I cremonesi anziani, che adesso costituiscono il 25% della popolazione, dovrebbero diventare il 27% nel 2030 e il 32% nel 2043. Un aumento di sette punti percentuali che metterà o potrebbe mettere in crisi il mondo della scuola, il mercato del lavoro e la ‘curva’ delle pensioni.
Per quanto riguarda le previsioni statistiche, soprattutto sulle nuove nascite, l’Istat elabora delle ipotesi che non è detto debbano poi verificarsi alla lettera, ma certo indicano una tendenza che impone un cambio di marcia dal punto di vista degli investimenti e della programmazione del welfare a sostegno delle famiglie e della natalità. I dati servono per dare indicazioni alla politica.
Per questo è meritorio il fatto che l’amministrazione provinciale investa sugli aspetti di misurazione e valutazione dei dati statistici. Aiutano nelle scelte che contano.
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