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IL CASO

Calcio giovanile: contributo tagliato, lo scontro è totale

Confronto senza pace: Comune e società restano sulle loro posizioni. Castelverde, la soluzione è l’accordo con la Marini: Catenacci al lavoro

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

16 Luglio 2025 - 05:15

Calcio giovanile: contributo tagliato, lo scontro è totale

CASTELVERDE - Altro che assemblea di chiarimento con i genitori sulla questione delle squadre giovanili cancellate dall’Ac Castelverde. Lunedì sera in sala consiliare è andato in scena l’ennesimo scontro tra l’amministrazione comunale e i dirigenti della società, con duelli verbali accesi che hanno rispolverato le vecchie ruggini che li dividono.

A dir la verità, di mamme e papà ce n’erano ben pochi e dunque gli assenti si sono persi i botta e risposta polemici tra il sindaco Graziella Locci, con l’assessore allo Sport Nicola Tinelli e il consigliere Beppe Franzosi da una parte, e il presidente della società Adriano Arcari con il suo vice Santo Mussa e Francesco Longo (papà di tre figli che giocano nell'Ac Castelverde e consigliere di minoranza) dall’altra. Tutte ‘anime’ portatrici di verità distinte su tanti aspetti e problematiche relativi alla gestione locale dell’attività sportiva, a cominciare dalla mancata concessione del contributo comunale di 21mila euro che dal 2019 la giunta ha sempre erogato al sodalizio e che quest’anno, invece, nelle casse della società sportiva non è arrivato.

I rubinetti chiusi l’hanno quindi costretta a tagliare sui bambini. Locci e Tinelli hanno chiarito, ricordando l’enorme impegno finanziario del Comune a favore dello sport di Castelverde, che i soldi pubblici «che arrivano dalle tasche dei cittadini», iscritti a bilancio, saranno comunque erogati direttamente alle famiglie dei bambini attraverso voucher e non più distribuiti a pioggia alle società sportive del territorio. Ac Castelverde compresa.

Il motivo: le nuove norme stabiliscono che i contributi del Comune possono essere erogati solo se viene accertata la sussidiarietà dell’attività sportiva organizzata dai privati: in buona sostanza ogni società deve dimostrare che svolge un’attività sociale in favore della collettività, dando una mano concreta al Comune. E poi c’è la questione delicata della rendicontazione: se i destinatari del contributo non dimostrano al centesimo come hanno speso i soldi, in caso di controlli sono guai a carico di amministratori e funzionari pubblici che hanno dato il via libera alle sovvenzioni. Proprio sui resoconti si è acceso il dibattito: per il Comune l’Ac Castelverde non li avrebbe fatti con regolarità e precisione, mentre Mussa, carte alla mano, ha replicato invece che loro hanno sempre dimostrato con puntigliosità le spese sostenute e con tanto di pezze giustificative.

«La Corte dei Conti è sempre più rigorosa – hanno precisato gli amministratori – dunque abbiamo deciso che nel 2025 aiuteremo direttamente le famiglie con nuove modalità di sostegno che sono allo studio, come voucher e contributi della Dote Sport, quindi non cambierà nulla».

L’A.C. Castelverde inoltre, a detta del Comune, avrebbe addirittura rifiutato in un incontro lo stesso contributo annuale. «Le cose non stanno in questi termini – ha precisato Mussa –: non abbiamo firmato il protocollo d’intesa proprio perché non era stata stabilita nero su bianco l’entità del contributo».

Longo, che nel parlamentino locale è anche consigliere di una fetta dell’opposizione, ha ricordato alla giunta che proprio la Corte dei Conti, rispondendo al quesito di un comune cremasco, ha precisato che il contributo diretto il Comune alle società lo può ancora concedere. «Quello che sostiene la Corte dei Conti – hanno replicato con pacatezza l’assessore Fabio Amadini e la vice sindaco Cinzia Vuoto – è in sintonia con il nostro operato, nel senso che cambierà solo la modalità di erogazione degli aiuti, visto che il contributo arriverà alle famiglie essendo questi soldi stanziati a bilancio».

Morale della favola: i 120 bambini del paese rimasti orfani della maglia grigiorossa in settembre potranno continuare a giocare a calcio? Alla domanda ha risposto in sala l’ormai ex consigliere dell’Ac Castelverde Giovanni Catenacci, che si è dimesso dal suo ruolo proprio dopo la decisione del direttivo di tagliare le squadre di bambini e ragazzi. Il volontario storico di San Marino in Beliseto ha confermato che grazie ad un accordo siglato con la società Marini Boschetto, i piccoli potranno riprendere a tirare calci al pallone sotto la sua bandiera e addirittura sul campo dell’oratorio di Castelverde. Prospettiva ‘benedetta’ da sindaco e giunta.

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