L'ANALISI
14 Luglio 2025 - 21:19
CREMONA - Dopo mesi di polemiche e battaglie legali, il Servizio di Assistenza per l'Autonomia Personale (Saap) del Comune di Cremona è stato ufficialmente affidato al raggruppamento di cooperative locali che lo gestivano da anni. Con una determina dirigenziale del 9 luglio, l’assessore Marina Della Giovanna ha confermato l’aggiudicazione alla RTI composta da Cosper, Società Dolce, Gruppo Gamma, Meraki e Sentiero, che si occuperanno dell’assistenza a minori e giovani adulti con disabilità per i prossimi due anni, dal 1º settembre 2025 al 31 agosto 2027. La cordata di cooperative locali continuerà insomma a gestire il servizio come successo negli ultimi dieci anni.
La decisione arriva dopo l’annullamento da parte del Tar di Brescia della gara di appalto per l’affidamento del servizio, vinta dalla cooperativa bergamasca ProgettoA. A pesare nelle valutazioni dell’amministrazione era stata in particolare l’offerta economica della coop bergamasca, alla prima esperienza sul territorio ma più vantaggiosa. A febbraio, le cooperative cremonesi avevano protestato contro l’esito, denunciando un ribasso eccessivo nell’offerta economica del concorrente (2,65 milioni contro i 2,95 milioni della RTI locale) e sollevando dubbi sulla sostenibilità del servizio. Il tribunale amministrativo ha dato loro ragione, giudicando ‘anomalo’ il ribasso presentato da ProgettoA e annullando l’aggiudicazione.
Nei mesi scorsi, il Responsabile unico del procedimento ha riesaminato l’offerta delle cooperative cremonesi, cui di diritto il Tar aveva assegnato la vittoria in quanto seconda in graduatoria dopo la concorrente esclusa, chiedendo chiarimenti sul costo della manodopera. Le giustificazioni fornite sono state ritenute congrue, aprendo la strada all’affidamento definitivo.
La lunga controversia aveva riacceso il dibattito sul metodo di affidamento dei servizi sociali. Forza Italia, Lega e Novità a Cremona hanno presentato una mozione – poi ritirata per ulteriori approfondimenti e rimessa in commissione Coesione sociale– per sostituire le gare d’appalto con l’accreditamento, ritenuto più adatto a garantire continuità e qualità del servizio sociale. «Serve un confronto urgente sul futuro del welfare locale», hanno sottolineato i consiglieri di opposizione Andrea Carassai, Jane Alquati e Alessandro Portesani, chiedendo una seduta della Commissione entro luglio «Riteniamo che un confronto costruttivo e partecipato sia oggi più che mai necessario, per rafforzare un sistema di welfare locale che sia vicino alle esigenze delle famiglie».
Riguardando alla lunga e controversa esperienza del bando Saap emerge poi un altro dato che potrebbe rappresentare un fattore di incertezza, o quantomeno di cambiamento, a settembre: i lavoratori. In un racconto della vicenda troppo spesso schiacciato sull’alternativa tra cooperative locali e la concorrente bergamasca educatori e educatrici, rischiano di restare al di fuori del quadro. La confusione durata mesi sul caso aveva portato tanti lavoratori a dimettersi dalla propria cooperativa per continuare a svolgere il servizio Saap con la vincitrice Progetto A. Prima dell’entrata in vigore dell’affidamento alla coop bergamasca, che fino all’ultimo non ha potuto garantire la copertura, gli educatori coinvolti hanno vissuto settimane di dubbi e incertezze sul proprio futuro lavorativo e, di conseguenza, sull’organizzazione delle proprie vite. Resta ora da capire se, dopo mesi di rimandi e attese, le coop locali riproporranno l’organizzazione del Saap rodata negli anni o dovranno apportare delle modifiche per ‘l’emorragia’ di dipendenti.
Con l’affidamento alle cooperative storiche però si può dire che Cremona chiude (per ora) un capitolo controverso che ha animato il dibattito cittadino per mesi, producendo anche, caso raro per la città, una mobilitazione diretta dei lavoratori coinvolti. Ma la sfida più grande resta: trovare un equilibrio tra trasparenza, sostenibilità economica e garanzia di servizi, senza lasciare indietro chi ne ha più bisogno.
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