L'ANALISI
13 Luglio 2025 - 05:00
Ci sono momenti e situazioni in cui andare veramente orgogliosi di essere parte di questo giornale. Come la sera di mercoledì, per esempio, quando in un’aula degli Ostaggi di Crema da tutto esaurito e con molte persone in piedi, è andato in scena l’atto finale di un lungo percorso condiviso da ‘La Provincia di Cremona e Crema’ con l’amministrazione comunale, in particolare con l’assessore alla Cultura, Giorgio Cardile — che ha visto anche il contributo del settimanale locale Il Nuovo Torrazzo — volto a rappresentare e premiare con un civico riconoscimento il volto migliore della società. Quello composto dalle centinaia di volontari che quotidianamente si mettono al servizio degli altri. Il progetto ‘Un cuore in ogni quartiere’, per dirla con le parole del sindaco Fabio Bergamaschi che ha aperto la serata, vuole essere «una narrazione collettiva della cura, della dedizione e del legame che in tanti nutrono verso la propria comunità».
I moltissimi, tra associazioni organizzate e singoli cittadini che lavorano non per essere celebrati dal riconoscimento sociale ma spinti da grande spirito di servizio, tanto che i più sono sconosciuti al grande pubblico pur essendo assai apprezzati nelle situazioni in cui operano, come ha dimostrato il foltissimo pubblico che non ha fatto mancare un tifo da stadio in occasione di ogni consegna di attestato di benemerenza civica.
Crema non è certo un’eccezione, l’intera provincia di Cremona è un esempio di impegno solidaristico. Lo testimonia il dato aggiornato degli enti di terzo settore iscritti registro Runts, Registro Unico del Terzo Settore, in provincia fornito da Csv Lombardia Sud Ets - Centro di Servizio per il Volontariato: ben 917.
Una galassia composta da migliaia di persone impegnate in maniera organizzata alle quali aggiungere le moltissime altre che operano individualmente senza appartenere a ‘sigle’. Non si cade nella retorica se si afferma che rappresentano la parte migliore della nostra società. A tutti loro deve andare la massima gratitudine. In molti Comuni vengono organizzati momenti come quello cremasco, che probabilmente è stato il più partecipato e commovente. Con tutta probabilità perché non si è scelto di assegnare le benemerenze civiche d’ufficio, ma solo attraverso le segnalazioni dei cittadini, giunte numerose in redazione e in comune. Da qui la grande partecipazione di pubblico, con bambini ad accompagnare le ‘maestre’ volontarie con cui trascorrono i loro pomeriggi, gruppi di quartiere in piedi per omaggiare chi rende la loro vita meno difficile.
Da sottoscrivere le parole di Cardile a commento della serata: «Il bene moltiplica il bene e quindi l’aiuto che viene dato ai bambini con i compiti, agli adolescenti con il sostegno allo studio, il tempo dedicato a creare una società più inclusiva con i ragazzi e le ragazze con disabilità, il sostegno alle loro famiglie, l’attenzione ai più fragili dagli anziani a chi ha bisogno di un sostegno materiale ma anche umano, la cura degli spazi comuni, la creazione di spazi che diventano riferimento educativo e culturale per tutti è una straordinaria e preziosa bellezza». Una bellezza resa ancora più preziosa in anni come i nostri, in cui è evidente il depauperamento dello stato sociale, un progressivo processo di smantellamento a favore della privatizzazione dei servizi essenziali. Accade in tutto il mondo, come ricorda Alessandro Volpi, docente di Storia contemporanea all’università di Pisa, nel suo pamphlet ‘I padroni del mondo’, con l’Italia che non fa certo eccezione. Si genera così una frammentazione del tessuto sociale che minaccia la coesione della società civile, mina alla radice il senso di appartenenza, induce apatia verso la politica e le istituzioni. I cambiamenti demografici e le grandi migrazioni acuiscono il fenomeno. La sussidiarietàcittadinanza attiva, si fa dunque di anno in anno sempre più necessaria, la sua importanza viene riconosciuta dalla stessa Costituzione italiana e dalle leggi che ne regolano l’attività, secondo cui lo Stato non deve più riconoscere le realtà organizzative che nascono dall’iniziativa dei cittadini, perché si legittimano da sole, ma le aiuta a realizzarsi secondo la loro autonomia. In tal modo realizza meglio le proprie finalità pubbliche. Un ruolo anche educativo dal momento che le organizzazioni del volontariato seminano cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva tra i giovani.
Per concludere, una breve digressione sul ruolo dell’informazione e, in particolare, del nostro quotidiano. Per precisa scelta editoriale, diamo sempre grande attenzione al racconto di quanto di positivo si registra sul nostro territorio, sui valori che vi vengono rappresentati, sugli esempi individuali e collettivi. Dunque non potevamo che essere parte attiva in un’iniziativa come quella di ‘Un cuore in ogni quartiere di Crema’, partita anni fa e bloccata dalla pandemia, e ora finalmente rinata. Così come saremo presenti con convinzione ogni volta che ci si presenteranno situazioni simili. Perché siamo «orgogliosamente di provincia» come è scritto nel nostro claim, perché il nostro cuore è sempre laddove batte quello della società che raccontiamo, quando ci sono belle storie da narrare, a Cremona, Crema e Casalmaggiore, così come in tutti gli altri angoli della provincia e durante l’intero arco dell’anno. In tempi difficili come questi, è sano e fa bene coltivare il senso di umanità. E dalle nostri parti ce n’è veramente tanta. Quindi grazie a chi lo fa.
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