L'ANALISI
12 Luglio 2025 - 05:10
CREMONA - Un deciso stop ai monopattini selvaggi: con le specifiche contenute nel decreto emanato, il 27 giugno scorso, dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche a Cremona e nel resto del territorio provinciale le regole per la circolazione dei due ruote si faranno più stringenti.
Previsti obbligo di casco per tutti e divieto di viaggiare nelle strade urbane con limite di velocità superiore ai 50 chilometri orari. Basta spostarsi lungo i marciapiedi, nelle aree pedonali e sulle piste ciclabili extraurbane. Un deciso stop all’uso selvaggio di questo mezzo, la cui moda è esplosa negli anni della pandemia.
Tassativi, inoltre, targa ed assicurazione. In realtà già da dicembre erano partiti i primi verbali, ma mancava ancora il decreto attuativo con inserite le specifiche relative a targa e assicurazione. Gli agenti della Polizia locale e delle altre forze dell’ordine, hanno dunque multato principalmente coloro che non rispettavano l’obbligo del casco. A differenza di auto e moto, il ‘targhino’ entrato ora in vigore non sarà legato al veicolo, ma alla persona che lo richiede. Questo perché i monopattini non sono iscritti all’archivio nazionale dei veicoli e non hanno un numero di telaio. L’obiettivo di questa riforma è palese: permettere alle forze dell’ordine di identificare chi viola le regole e garantire i risarcimenti in caso di incidenti.
Altra novità: i monopattini devono essere dotati di indicatori di direzione e freni su entrambe le ruote. Una serie di nuove regole mirano a garantire una maggiore sicurezza per i conducenti e i pedoni, e a regolamentare in modo più preciso l’utilizzo dei mezzi elettrici. E proprio la necessità di applicare un targhino al monopattino elettrico rappresenta, infatti, la più significativa novità rispetto al passato: il «contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile» sarà stampato dalla Zecca dello Stato e fornito dalla Motorizzazione civile.
«Si parla di ‘targhino’ poiché il contrassegno per i monopattini elettrici avrà dimensioni ridotte, misurerà cinque centimetri per sei – chiarisce il comandante della Polizia locale, Luca Iubini – dovrà contenere un codice alfanumerico distribuito su due righe, accanto ad alcune serigrafie del ministero: un elemento che consentirà agevolmente di individuare il veicolo, che ora è entrato a pieno titolo nella circolazione stradale, in caso di sinistro».
Il comandante sottolinea proprio la funzione deterrente del provvedimento. «Sino ad ora, i conducenti dei monopattini potevano facilmente contravvenire all’interno del flusso stradale, per poi allontanarsi in relativa libertà. Ora, al contrario, il ‘targhino’ rappresenterà un efficace deterrente alle violazioni, e dovrà essere posizionato debitamente sul parafango posteriore, o sul piantone del due ruote». Nel primo semestre 2025, come evidenziato dai dati raccolti dalle forze di polizia locale, sono state 40 le sanzioni comminate ai conducenti cremonesi di monopattini elettrici: ad emergere, da parte dei guidatori autoctoni, anche una scarsa propensione ad indossare il casco omologato. «Per rendere effettivamente esecutive le nuove norme, attendiamo comunque l’emanazione di un secondo decreto – precisa il comandante – occorre infatti fare chiarezza sul costo del contrassegno, per i proprietari: ma anche sul sistema di gestione e di rilascio dei targhini, sostanziale alle compagnie assicurative, per collegare correttamente le polizze ai singoli monopattini».
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