L'ANALISI
25 Giugno 2025 - 20:04
VIADANA - Amarezza, delusione ma anche tanto orgoglio e un pizzico di commozione: sono i sentimenti che hanno contraddistinto nei giorni scorsi l’ultimo collegio docenti dell’Istituto comprensivo Vanoni, scuola arrivata al suo atto finale in quanto dal prossimo anno scolastico sarà accorpata all’Istituto comprensivo Parazzi, perdendo così la propria autonomia e terminando la sua storia iniziata nel 2013.
Decisione presa a suo tempo dall’amministrazione comunale viadanese e approvata dalla Provincia e dalla Regione. I sentimenti degli insegnanti sono stati riassunti ed espressi da Giovanna Casu in concerto con Mariangela Cuero, collaboratrici vicarie del dirigente: «Per noi, questa scuola è stata un luogo vivo, costruito giorno dopo giorno con cura, dedizione, fatica e, soprattutto, con amore. È qui che abbiamo creduto fosse possibile crescere insieme, fare rete, costruire un’identità comune e, non meno importante, dare continuità educativa ai nostri ragazzi. Abbiamo investito tanto, e lo abbiamo fatto con il cuore. Molti di noi, spesso nel silenzio, si sono spesi oltre l’orario, oltre il proprio ruolo, con l'unico e chiaro obiettivo di offrire qualcosa di bello e significativo ai nostri alunni. Abbiamo creduto fermamente in un progetto che sentivamo nostro e speravamo davvero che questo percorso potesse concludersi in un modo diverso».
Il piano di ridimensionamento scolastico che ha portato all’accorpamento dei due istituti comprensivi, messo a punto dall’amministrazione comunale soprattutto nell'ottica di una migliore organizzazione sul territorio degli spazi e del trasporto scolastico, era stato molto contestato dagli insegnanti e dal personale del Vanoni e anche da tante famiglie che avevano scelto questa scuola per i loro figli.
«C’è, inevitabilmente, un senso di delusione», sono le parole delle collaboratrici vicarie. «Ma, accanto a questo, c’è anche un profondo orgoglio per quanto è stato fatto. Perché quello che abbiamo costruito non svanisce, rimane nel lavoro di squadra, nella collaborazione tra colleghi, nel senso di comunità che si è creato e che continuerà a vivere, anche sotto forme diverse». Nell’ultimo collegio docenti non sono mancati i ringraziamenti a tutti i colleghi per il loro impegno e per aver provato a contrastare la decisione dell’amministrazione comunale, con una conclusione che guarda al futuro: «Questo non è un addio, è una trasformazione. Ovunque andremo, porteremo con noi ciò che abbiamo imparato e costruito insieme qui».
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