L'ANALISI
26 Giugno 2025 - 05:30
CREMA - Lo ‘sballo’ arriva anche davanti ai luoghi frequentati da bambini e ragazzini, come gli oratori. Si fanno sempre più preoccupanti la diffusione e il consumo, in città, dello sballo del palloncino, ossia l’utilizzo di bombolette che contengono protossido di azoto, un gas esilarante. Un impiego dilagante, che registra l’ennesimo episodio di questo primo, difficile, scorcio d’estate. La piazza dedicata a Monsignor Grassi Scalvini, che comprende lo slargo davanti alla parrocchiale e all’oratorio del quartiere di Castelnuovo e i giardini pubblici, è diventata una zona di consumo e probabilmente di smercio (il prodotto è legale, si può acquistare su internet ma l’utilizzo che ne viene fatto è ovviamente improprio). Lo testimoniano i costanti ritrovamenti di bombolette vuote buttate a terra anche davanti allo stesso centro ricreativo parrocchiale.
«La piazza è piuttosto isolata — conferma il parroco don Lorenzo Roncali — non ha una strada di scorrimento nei pressi, di conseguenza a tarda sera è facile passare inosservati. Ogni giorno o quasi vengono recuperate a terra bombolette vuote». Il consumo della cosiddetta ‘droga del palloncino’ avviene dunque anche davanti ad un luogo di ritrovo per bambini e adolescenti come l’oratorio, cosa che non lascia certo tranquilli genitori ed educatori, anche se, chiaramente, nulla entra nella struttura. E la zona al di là del ponte di via Cadorna sembra proprio tra le più colpite della città da questo fenomeno in rapida espansione. È di pochi giorni fa una lite scoppiata nel parco Margherita Hack, tra le case popolari del quartiere di San Bernardino. Uno scontro tra due gruppi di ragazzi, uno dei quali sembra avere il controllo del mercato locale delle bombolette. Una lite avvenuta in piena notte, con urla che hanno svegliato molti dei residenti. Analoghi problemi si registrano a Santa Maria, nel complesso di alloggi popolari di piazza Di Rauso.
Chi fa uso del protossido spesso si ferma anche nei giardini pubblici di fronte alla stazione ferroviaria. E non vanno meglio le cose nei paesi, a Pandino, ad esempio, dopo decine di ritrovamenti in luoghi dove abitualmente di radunano gli adolescenti, il sindaco Piergiacomo Bonaventi e il comandante della polizia locale Giuseppe Cantoni hanno lanciato un accorato appello via social, indirizzato ai ragazzi, ma anche agli adulti, avvalendosi dell’intervento del neurologo Michele Gennuso, ex vicesindaco di Crema, che ha evidenziato i rischi per la salute derivanti dall’uso del protossido, che viene inalato gonfiando prima dei palloncini e poi aspirandone il contenuto. «Spegne i neuroni», ha ammonito il medico. La sensazione che subentra è l’euforia, che dura pochi secondi.
La popolarità di questa sostanza è dovuta alla sua convenienza a livello economico e al facile accesso online. Tuttavia, l’uso prolungato può portare a gravi problemi neurologici, derivanti da una carenza funzionale di vitamina B12. I sintomi principali includono danni al midollo spinale, ai nervi ma anche delle anomalie comportamentali.
Il neurologo Michele Gennuso descrive, dal punto di vista medico-scientifico, le caratteristiche del gas. «Il protossido di azoto viene utilizzato in medicina per praticare l’anestesia generale, è incolore e ha un odore gradevole. Oltre a essere un anestetico, che dunque riduce la coscienza, è anche esilarante, di conseguenza rende euforici. Per questa ragione è utilizzato come droga della risata».
Il neurologo, che collabora con la Fondazione Benefattori Cremaschi e nel quinquennio 2017-2022 è stato vicesindaco, ricorda anche le origini di questa combinazione. «La scoperta risale a due secoli fa. In un Carnevale dell’Ottocento in Germania, un dentista si accorse che alcuni partecipanti a una festa, che appunto utilizzavano questa sostanza per restare su di giri, erano anche particolarmente resistenti al dolore. Uno di loro, infatti, si ferì senza patire».
Le bombolette costano poco e si trovano facilmente online. «Quando viene inalata, questa sostanza determina una riduzione dell’ossigeno nei polmoni. Ne consegue un ridotto apporto di ossigeno nel sangue, che può comportare l’asfissia con danni importanti a tutto l’organismo». Viene inalato, attraverso l’uso di palloncini che sono prima gonfiati, per poi aspirarne il contenuto e l’effetto è una sensazione di ebbrezza che dura qualche minuto. «L’anestesia associata all’euforia può determinare l’incapacità del soggetto nel gestire i movimenti. Si rischia quindi di cadere, oppure se la persona si mette alla guida può causare un incidente stradale». L’uso cronico può portare a gravi problemi neurologici derivanti da una carenza funzionale di vitamina B12. I sintomi principali includono danni al midollo spinale, ai nervi e anomalie comportamentali. «Sicuramente si tratta di un gas che dà un’euforia temporanea — conclude il medico Gennuso — ma che, visti gli effetti negativi e gravi che può avere sul nostro organismo e sulla salute, non fa affatto ridere».
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