L'ANALISI
24 Giugno 2025 - 05:05
CREMONA - Nell’assemblea di sabato la ‘battaglia’ di Alberto Corazzi, storico socio della Baldesio, contro l’approvazione dei bilanci e il progetto di efficientamento energetico presentato dalla società sportiva si era infranto contro il muro rappresentato dal voto degli iscritti: 467 hanno approvato il progetto Esco, i contrari si erano fermati a 355.
E ieri la società, con il collegio dei probiviri – composto dal presidente Silvia Caporali e dai soci Massimo Mandelli e Alfredo Zagni – ha notificato l’esclusione dalla canottieri. Ma la decisione era già stata presa, la delibera reca la data del 19 giugno, due giorni prima dell’assemblea. Il collegio giudicante apre con una ‘doverosa premessa’: «Quanto accaduto nella nostra società negli ultimi anni, a memoria di ciascuno dei componenti di questo collegio, non ha eguali».
Parlano di un clima societario «mai tanto avvelenato. Lo scrivente collegio, il cui compito statutario, oltre a emettere provvedimenti disciplinari, dovrebbe essere quello di operare quale ‘amorevole compositore’ in ordine alle controversie sorte tra i soci si è trovato nelle condizioni di dover dirimere feroci scontri che hanno travalicato i limiti del sano e corretto confronto tra diverse e opposte posizioni, integrando comportamenti che hanno leso il buon nome e il buon funzionamento della Baldesio stessa».
Nei confronti di Corazzi la società aveva già emesso una sospensione di sei mesi «che non riguardava l’incontestato diritto di critica e dissenso bensì le modalità con cui tale diritto è stato esercitato, ben al di là di ogni accettabile limite». L’interessato aveva impugnato e rimesso alla decisione dei giudici. «Questo collegio non può non considerare nella propria decisione il comportamento tenuto ostinatamente: stiamo parlando, ormai, di due anni nei quali ha quasi quotidianamente inviato comunicazioni di ogni genere con le quali ha attaccato in modo offensivo e provocatorio tutti gli organi della nostra associazione».
Il collegio espone dunque le ragioni che hanno portato a maturare la decisione di applicare la maggiore sanzione possibile al socio: il comportamento di Corazzi avrebbe «arrecato danno al buon nome della società, con conseguente potenziale danno economico»; manifestato «assoluto dispregio per gli organi societari liberamente eletti dall’assemblea» e «non è stato in alcun modo di aiuto alla buona gestione della società che di converso risulterebbe corroborata da una opposizione composta e costruttiva, quindi ben diversa da quella da lei pervicacemente attuata».
Per tutti questi motivi il collegio dei probiviri ha deliberato «l’esclusione» dalla società canottieri.
Da parte sua Corazzi si dice sicuro di sé e annuncia un ricorso: «Ho già costituito un collegio di difesa. Nel frattempo, in Baldesio i soci sono tutti indignati per quello che mi è successo», spiega Corazzi. Tra i soci è già stato fatto circolare un comunicato di solidarietà per «rifiutare una visione punitiva e autoritaria della vita associativa».
La decisione dei probiviri viene stigmatizzata come un provvedimento che colpisce «uno dei soci che più si sono spesi, in questi anni, per la trasparenza, la legalità, il rispetto dello statuto e la tutela degli interessi collettivi. Il socio Corazzi è stato condannato dalla dirigenza per aver preteso chiarezza, per aver esercitato i diritti che lo statuto e la legge gli riconoscono, e per aver vigilato, documentato e contestato decisioni che riteneva dannose per l’associazione».
Uno scontro di visioni che non pare preoccupare l’interessato che commenta: «Entro 15 giorni questo provvedimento verrà cancellato e io rientrerò in Baldesio a testa alta».
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