L'ANALISI
23 Giugno 2025 - 20:01
Angelica Costantini del liceo Anguissola festeggiata dalle amiche alla fine del colloquio
CREMONA - Li riconosci, hanno la camicia bianca, i ragazzi, le ragazze sono fresche di parrucchiere, abiti colorati, alcune. Molti hanno uno zaino, non con i libri dentro, ma col cambio d’abiti per affrontare gli amici che muniti di spumante e farina li festeggiano a fine colloquio.
Per la città s’aggirano a gruppi: qualche mazzo di fiori, i tubi spara coriandoli, bottiglie di spumante e sacchetti di farina. Segnali urbani dell’avvio dei colloqui della maturità 2025. Festeggiamenti vietati davanti all’ingresso del Ghisleri o dell’Aselli, richiami a tenere atteggiamenti morigerati nelle circolari inviate dai dirigenti alla classi quinte e, in prima linea, qualche bidello che fa da guardia.
All’Aselli escono alla spicciolata. Marco Toninelli racconta il progetto del Pcto e alla fine saluta, esce dall’aula ancora un po’ scosso e dice al suo professore, Michele Bolzoni: «È andata, sono riuscito a parlare, lo studio non fa per me. Ma ho finito. Ora voglio cercare un lavoro e vedere come va».
Intorno, gli amici gli fanno coraggio e lo rassicurano sull’esame. «Ora vado a cambiarmi... Sono ancora agitato», dice e con la mano simula il battito del cuore: «Mi ha preso un po’ d’ansia». L’abbraccio del professor Bolzoni lo tranquillizza.
Kaur Punit, camicia bianca e jeans, è sollevata, l’orale è andato e con esso il rito della maturità: «Meno peggio di quanto credessi — racconta —. Mi hanno sottoposto l’immagine di Dorian Gray e ho potuto affrontare il tema del doppio, i collegamenti mi si sono chiariti pian piano, ma di primo acchito mi sembrava di non avere idee, poi mi sono messa calme e tutto è filato liscio». E condivide al gioia con Anbeta Mullhai ed Elena Pezzali in procinto di entrare.
Riccardo Rossi è raggiante: «È andata. Mi hanno proposto un’immagine un brano di 1984 di Orwell, mi sono collegato a Quasimodo con Uomo del mio tempo, in storia ho parlato del nazismo, poi di Hannah Arendt, in informatica le reti» e si conquista la solidarietà di Matteo Sala, pronto ad affrontare il colloquio.
Giorgio Mondini sfoggia una camicia azzurra, si allontana dalla classe in solitaria con un laconico: «È andata bene. Sono partito da un brano di Marx sulla lotta di classe, i collegamenti sono arrivati pian piano». Davanti all’Anguissola è gran festa per Angelica Costantini è attorniata da genitori e amiche: «Sono partita dalle icone dei social media e ho parlato di comunicazione».
Al Manin a rompere il ghiaccio sono gli studenti del linguistico, domani poi toccherà anche al classico. «Il documento riportava l’immagine del magnetismo — spiega Fiorile Sassi —. Da qui sono partita per raccontare il magnetismo che unisce due amanti, l’attrazione della donna fatale attraverso letteratura e arte».
Emma Loffi ha dovuto declinare le varie discipline sul tema dell’amore e con l’entusiasmo con cui racconta il suo orale si capisce che è filato via tutto liscio, così pure per Elisa Galli, che ha messo alla prova le proprie capacità argomentative partendo dalla Città che sale di Boccioni. Davanti alla Beata Vergine, Alessandra Arisi posa con un mazzo di fiori: «Ho affrontato il tema della natura mettendo in relazione Pascoli e D’Annunzio, contrapponendo rivoluzione industriale e rispetto ambientale fino a Greta Thunberg», racconta.
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